Entra nel vivo il processo per i due uomini accusati di pedofilia e prostituzione minorile ed arrestati il 25 marzo 2020 a Casamicciola Terme dai Carabinieri. La vittima è un ragazzo che al momento dei fatti aveva 14 anni. Questa mattina presso la 9a sezione penale del Tribunale di Napoli il giudice ha ascoltato la mamma del ragazzo vittima degli episodi ed un tecnico informatico individuato dalla procura della repubblica per analizzare e spiegare l’attività svolta tramite internet dagli arrestati. Dopo aver sentito i testi dell’accusa Il giudice ha poi aggiornato il processo al 19 marzo, data in cui verranno ascoltati gli esponenti della polizia giudiziaria, i carabinieri maresciallo Flavio Trani e luogotenente Sergio De Luca che hanno svolto le indagini ed provveduto all’arresto del 37enne e del 52enne, entrambi di Casamicciola Terme. Ricordiamo che Il Gip del Tribunale di Napoli, in data 27 marzo 2020, ha confermato le misure cautelari per le due persone.
Ed ecco una breve ricostruzione dei fatti.
I Carabinieri della Compagnia di Ischia avevano arrestato il 25 marzo un 37enne ed un 52enne, entrambi domiciliati a Casamicciola Terme, ritenuti responsabili in concorso dei reati di prostituzione minorile e atti sessuali con minorenne commessi nei confronti di un minore di 14 anni originario dell’isola di Ischia. Le indagini, condotte dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Ischia e coordinate dalla IV Sezione Fasce Deboli della Procura della Repubblica di Napoli, avevano permesso di ricostruire che i due arrestati, fino allo scorso dicembre, inducevano il minore a prostituirsi e a compiere atti sessuali in cambio di piccole somme di denaro.
L’attività investigativa, scaturita dalla denuncia della madre della vittima, è stata eseguita con intercettazioni telefoniche e ambientali, perquisizioni, sequestri e consulenze tecniche. Nel corso delle indagini è stato inoltre rinvenuto, nello smartphone del 37enne, un ingente quantitativo di materiale pedopornografico. Per quest’ultimo, il GIP del Tribunale di Napoli ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, mentre nei confronti del 52enne è stata disposta un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari.