Anche l’isola d’Ischia si appresta a divenire la terra del “plastic free”, dopo che i singoli comuni avranno adottato l’ordinanza di divieto di utilizzo di stoviglie e contenitori in plastica usa e getta. Un parto lungo e difficile, per il documento il cui testo è stato oggetto di molteplici verifiche, prima di essere approvato dall’assemblea dei sindaci del Cisi, lo scorso 14 marzo.
La bozza dell’ordinanza era già pronta ad ottobre, ed approdò già in assemblea il 19 dicembre; ma qui si decise che era necessario un approfondimento giuridico che supportasse il contenuto dell’ordinanza stessa, rinviandone la trattazione.
Due i motivi essenziali alla base dell’adozione di questo provvedimento: uno di natura ecologica, l’altro di natura economica.
Se infatti l’uso massiccio di manufatti di plastica monouso non riciclabile, ad uso alimentare, provoca l’inquinamento delle aree verdi e del mare, con gravi conseguenze per l’ecosistema,
risulta però prioritario ed essenziale far si che lo smaltimento di questi prodotti costituisca una fase residuale minima della gestione dei rifiuti. Per un motivo, a questo punto, di costi. Già, perchè la legge nazionale ed europea prevede l’obbligo del riciclaggio solo per i prodotti in plastica rappresentati in imballaggi con esclusione di piatti, bicchieri e posate in plastica, il cui costo di conferimento ricade tutto sul bilancio contabile dei comuni.
Quindi: poiché smaltire questi rifiuti mono uso rappresenta un costo extra; poiché le amministrazioni provvedono alla gestione ordinaria dei rifiuti con inadeguate risorse umane finanziarie disponibili; poiché non si possono avere nuovi e maggiori oneri a carico della finanza pubblica (ergo, non si può spendere più di quanto si incassi);
per questi motivi, si vieta su tutto il territorio comunale, comprese le spiagge e tutta la fascia costiera l’uso di manufatti ad uso alimentare in plastica.
Prima dell’adozione di questa ordinanza, il Cisi dovrà operare con i competenti uffici del ministero dell’ambiente per effettuare un ulteriore approfondimento in relazione al quadro normativo di riferimento, per conferire la massima efficacia all’ordinanza.
Il 30 aprile dello scorso anno, i Verdi lanciarono l’appello con il consigliere regionale Borrelli:
“I comuni campani a ridosso del mare adottino la stessa ordinanza emessa dal Sindaco delle Isole Tremiti che ha deciso di bandire l’uso delle stoviglie di plastica dopo la pubblicazione dei dati dello studio del Consiglio nazionale delle ricerche che ha denunciato la presenza di un’enorme quantità di microplastiche nel mare italiano”.
Un allarme rilanciato da Polieco, nel corso del forum internazionale sui rifiuti presso L’Albergo della Regina Isabella a Lacco Ameno, dal titolo “PLASTICA: ANCORA UN FUTURO?”.
Ma la scuola isolana si era già avviata su questo percorso: all’interno del Piano dell’offerta formativa il Collegio dei docenti dell’Istituto Vincenzo Telese ha deciso ad inizio di anno scolastico nel settembre 2018 di avviare un progetto triennale per dire NO all’uso indiscriminato della plastica.
Un tentativo, quello dei comuni isolani, di preservare l’ambiente ed almeno di salvare il nostro mare, ancora privo di depuratori, già avviato nel 2016 con l’ordinanza di divieto di utilizzo di saponi non biodegradabili, datata 18 novembre, con i controlli iniziati nel maggio 2017.