ISCHIA. GENNARO SAVIO FONDA CO.LL.S.I.I.: “DIFENDEREMO IL DIRITTO DEI LAVORATORI ESCLUSI DAL BONUS DI € 600,00 DEL ‘CURA ITALIA’

Sono milioni i lavoratori stagionali italiani e migliaia quelli dell’isola d’Ischia che in questi giorni stanno vivendo un dramma umano, sociale ed economico senza fine. Reduci da un lunghissimo periodo di disoccupazione invernale che si è ulteriormente prolungato a causa delle restrizioni adottate a livello nazionale e regionale per contrastare la diffusione del Coronavirus, moltissimi lavoratori stagionali rischiano di non poter percepire il bonus di 600.00 previsto per questo dal decreto “Cura Italia” in quanto, incredibile a dirsi, probabilmente per cercare di limitare quanto è più possibile la gittata economica del provvedimento, il governo del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha previsto delle differenziazioni tra stagionali e stagionali.

E così per i circa diecimila lavoratori stagionali dell’isola Verde non bastava il terrore di dover fare i conti con la paura della diffusione della pandemia da coronavirus, non bastava dover subire le restrizioni, il distanziamento sociale, la “reclusione” forzata in casa e la povertà dilagante, ora in migliaia rischiano di non percepire neppure i seicento euro stanziati dal governo e con esso persino i trecento euro previsti dalla regione Campania. Incredibile ma vero, e milioni di italiani e migliaia di lavoratori ischitani stagionali rischiano di non percepire il sussidio a loro destinato. Parrebbe, e siamo costretti mai come in questo caso ad utilizzare il condizionale proprio perché nessuno fa chiarezza, che gli stagionali con un contratto a tempo indeterminato che pure hanno percepito la Naspi a dimostrazione del loro status di stagionali, quelli contrattualizzati da agenzie interinali e specifiche sigle di contratto, non rientrerebbero tra i beneficiari del bonus. Per non parlare delle commesse dei negozi, degli edili e di tantissime altre categorie di lavoratori che sono assunti per soli cinque, sei mesi all’anno e che solo per questo sono a tutti gli effetti degli stagionali. Dinanzi all’esasperazione di tantissimi lavoratori, come Dirigenti del PCIM-L,  fondato dal Compagno Domenico Savio, che nei giorni scorsi avevamo proposto l’elargizione di un bonus mensile di mille euro per tutti i lavoratori italiani disoccupati e questo indipendentemente dal loro status o meno di stagionali, in attesa di tempi migliori in cui potremmo costituirci in Comitato, abbiamo deciso di fondare sui social il Gruppo denominato Co.L.L.S.I.I.,Comitato di Lotta dei Lavoratori Stagionali dell’isola d’Ischia con cui batterci in tempo di Covid-19, attraverso gli strumenti che ci offre la tecnologia, affinché tutti gli stagionali e tutti i lavoratori italiani al momento disoccupati, abbiano diritto a ricevere il bonus a loro destinato. Il Co.L.L.S.I.I., il cui simbolo è formato dallo storico quadro  di Giuseppe Pellizzada  da Volpedo che rappresenta le rivendicazioni dei lavoratori di fine Ottocento , il Quarto Stato, impresso nella sagoma geografica dell’isola d’Ischia, è un gruppo FaceBook fondato sui principi di classe e rivoluzionari della CGIL di Giuseppe di Vittorio e di Agostino Novella e cioè di quello che sino alla fine degli anni ’60 del secolo scorso ha rappresentato il più grande sindacato italiano, trasformato, purtroppo, dagli anni ’70 in poi, in un’organizzazione sindacale a tutti gli effetti antioperaia,  borghese e padronale. Il Comitato di Lotta dei Lavoratori Stagionali dell’isola d’Ischia non è ne un sindacato, ne tantomeno un patronato ma un gruppo social di rivendicazione dei diritti dei lavoratori stagionali isolani.   Un gruppo social che quando sarà possibile e se i partecipanti lo vorranno, potrà essere fisicamente costituito, e a cui possono aderire tutti i lavoratori stagionali e non dell’isola d’Ischia e anche non isolani. Nel rispetto delle prerogative costituzionali democratiche ed antifasciste frutto della gloriosa Resistenza e Guerra di Liberazione dell’Italia dalla ferocia del nazi-fascismo, tutti potranno chiedere l’iscrizione tranne coloro che a livello politico e sindacale si riconoscono, totalmente o in parte, in culture ed organizzazioni dell’estrema destra neofascista e neonazista.

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