ISCHIA. CORRUZIONE, ARRESTATO IL GIP ALBERTO CAPUANO

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Manette al palazzo di giustizia di Ischia

Il gip del tribunale di Ischia Alberto Capuano è stato arrestato dalla Polizia nell’ambito di una indagine anticorruzione coordinata dalla Procura di Roma in cui sarebbero emersi collegamenti con la camorra.

Insieme al magistrato, 60enne in servizio presso la sezione distaccata di Ischia del tribunale di Napoli, sono stati arrestati: Antonio Di Dio, 66 anni, consigliere circoscrizionale della X municipalità di Bagnoli; Valentino Cassini, 52 anni libero professionista nel commercio al dettaglio di prodotti via internet; il pregiudicato Giuseppe Liccardo, 30 anni, ritenuto vicino al clan Mallardo di Giugliano. I quattro sono stati condotti in carcere. Disposti gli arresti domiciliari invece per l’avvocato napoletano Elio Bonaiuto, 71 anni.

I 5 sono indagati, a vario titolo, per corruzione nell’esercizio della funzione,corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e in atti giudiziari, traffico di influenze illecite, millantato credito, tentata estorsione e favoreggiamento personale.

 il giudice del Tribunale di Napoli Capuano era già stato indagato nel 2014 dalla Procura di Roma per presunte utilità e vantaggi incassati in cambio di una gestione “morbida” del patrimonio dei fratelli Ragosta. Tutto però nel 2016 era stato archiviato e le accuse cadute. Nell’operazione odierna denominata San Gennaro”, gli agenti hanno eseguito anche una serie di perquisizioni tra Roma e la Campania: le indagini odierne sono giunte all’arresto dopo 3 mesi di intercettazioni ottenute con una cimice piazzata nell’ufficio del gip di Ischia.

I particolari dell’operazione saranno resi noti in procura a Roma alle 12 in un incontro con il procuratore aggiunto Paolo Ielo.