Incarichi d’Oro. La Procura chiude le indagini a Barano.

di MAURO IOVINO

Barano – Il sostituto procuratore della Repubblica, Valter Brunetti, ha chiuso le indagini preliminari in merito agli incarichi ‘d’oro’ conferiti dal Comune di Barano ai suoi dirigenti esterni, ovvero l’architetto Giuseppe Barbieri (detto Pino) – dimessosi dagli incarichi il 16 Marzo 2010 – il commercialista Nicola Pascale, l’ingegnere Pasquale Mazzella ed alla dott.ssa Maura Giacobini.

Nel lungo ed articolato documento del PM Brunetti, notificato dalla Guardia di Finanza nei giorni scorsi, spuntano i nomi dell’attuale Sindaco di Barano, Paolino Buono, del suo ex vice Sindaco Sergio Buono, dell’ex assessore Andrea Arcamone, dell’architetto Giuseppe Barbieri, e dell’ex segretario comunale Francesco Ciampi.

La Procura della Repubblica contesta per tutti, ed in tutti i casi, il reato di ‘abuso di ufficio’ in concorso salvo in un passaggio delicato dove si contesta all’ex segretario Ciampi ed al Barbieri il più grave reato di ‘Falso materiale’. Procedendo con ordine dobbiamo innanzitutto dire che, prima che tali fatti fossero contestati dalla Procura, era stata più volte l’avv. Maria Di Scala, esponente della minoranza, a chiedere e richiedere in seno al Consiglio Comunale chiarimenti in merito a tutti questi incarichi esterni ed in particolare alla nomina del Barbieri, e solo dopo un lungo braccio di ferro il Sindaco rispose, sulla base della documentazione fornitagli dall’ex segretario Ciampi, che tutto era regolare.

Anche chi scrive, ai tempi in cui già collaborava per questo giornale, la questione venne analizzata e passata al ‘microscopio’.

Cosa contesta la Procura? All’ex Sindaco Gaudioso, all’ex vice Sindaco Sergio Buono (ed attuale assessore), all’ex assessore Andrea Arcamone ed all’architetto Giuseppe Barbieri contesta l’abuso d’ufficio in concorso per i ripetuti e reiterati decreti sindacali di nomina in ‘violazione delle norme che prevedono la necessità di rispettare procedure selettive e comparative ad evidenza pubblica in modo da garantire trasparenza ed imparzialità nella scelta del dirigente dell’amministrazione non essendo state adottate le procedure selettive e comparative di evidenza pubblica’; ed ancora per ‘violazione dell’art. 97 della Costituzione che prevede che agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, essendo gli incarichi in questine conferiti senza pubblicità e alcuna prova selettiva tra più concorrenti’.

E nello specifico la Procura contesta per le assunzioni del Barbieri che mancava uno dei requisiti essenziali per rivestire l’incarico di dirigente ovvero di avere avuto un’esperienza tale per ‘almeno un quinquennio in funzioni dirigenziali o una particolare specializzazione professionale, culturale o scientifica difettando il Barbieri di detti requisiti avendo conseguito la laurea il 1 Giugno 2000 ed essendosi iscritto all’albo degli architetti solo in data 24 Gennaio 2001’.

Questo passaggio lo abbiamo inserito perchè il Barbieri veniva investito della carica di dirigente dei servizi Lavori Pubblici, ecologia, ambiente e manutenzione, dal 1 Gennaio 2002 fino al 2010, alla cui data, secondo la Procura l’architetto Barbieri ha intascato la ”modica” somma di € 427,151,51.

La contestazione relativa al falso materiale che viene contestato all’ex segretario Ciampi e all’architetto Barbieri verte sulla circostanza relativa ad un certificato sottoscritto dal Ciampi quale segretario comunale di Casamicciola nella redazione di un atto che il Barbieri depositava presso il Comune di Barano con cui si certificava che l’architetto era stato dipendente del Comune dal 1 Agosto 1978 al 15 Giugno 2001 ed aveva ricoperto dal 10 Aprile 1996 al 15 Giugno 2001 (quindi sei mesi prima di essere assunto al Comune di Barano ed un anno dopo il conseguimento del diploma di Laurea, ndr) l’incarico di coordinatore del locale ufficio tecnico comprendente sia la sezione edilizia privata che quella dei lavori pubblici, attestazione che questa il PM ritiene essere ‘attestazione falsa perchè l’incarico di coordinatore dei due uffici è stato conferito al Barbieri solo dal 10 Aprile 1996 al 23 Marzo 1998’.

Contestazioni analoghe sulla legittimità degli incarichi affidati anche al commercialista Nicola Pascale vengono formalizzati nel lungo atto della Procura ove si evidenzia che il Pascale ha incassato somme pari ad € 662,827,30, nonostante il Comune avesse già in pianta organica numerosi dipendenti che potevano svolgere le medesime funzioni dei consulenti esterni assunti con le determine finite ora nell’occhio del ciclone.

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