Il sindaco Rosario Caruso probabilmente ne ha abbastanza di “tombe pacchiane” e “di cattivo gusto”, così ha deciso di dettare le regole per la realizzazione dell’arredo estetico del cimitero locale sancendole addirittura con una ordinanza sindacale, la n. 51/2013. Nell’ordinanza ci sono indicazioni ben precise sulle modalità di realizzazione delle tombe, sul tipo di materiale da usare e si specificano finanche le misure che le fosse devono avere. Da oggi si potranno usare solo materiali di pietra locale. In primis il tufo verde, che rappresenta uno dei materiali più singolari al mondo. Difatti è il materiale di composizione del Monte Epomeo ed è visibile soprattutto nelle zone di Forio e guarda caso, di Serrara Fontana.
Anche la trachitica, altra pietra di origine vulcanica, potrà essere usata ma soltanto se sarà lavorata a bocciarda grossa o a puntino. Infine è ammessa la pietra lavica . Inoltre, per quanto riguarda il perimetro della tomba, questo dovrà soltanto essere recintato dai piccoli blocchi della pietra che si è deciso di utilizzare e la parte centrale dovrà necessariamente rimanere scoperta. E non è finita qui. Durante le operazioni di inumazione del feretro è vietato l’uso di qualsiasi materiale di copertura o di protezione della bara. Essa dovrà essere a contatto solo con la nuda terra. Al fine poi di evitare fraintendimenti l’inizio dei lavori dovrà essere comunicato per iscritto e con un anticipo di sette giorni al comando di polizia locale che dovrà pure presiedere alle operazioni di realizzazione. E si badi bene ad ottemperare a quanto ordinato dal Sindaco Caruso. Infatti per chi non si atterrà alle disposizioni indicate sono previste sanzioni amministrative a partire da 250,00 euro fino ad arrivare ,nei casi più gravi, a 2.500,00 euro. Non solo al trasgressore sarà pure applicata la sanzione accessoria del ripristino dello stato dei luoghi con le spese a suo carico. Molti cittadini però non sono d’accordo con le linee guida indicate dal sindaco Caruso. Soprattutto sulla parte che riguarda i materiali. Il Tufo verde, la trachitica, la pietra lavica non sono materiali accessibili a tutte le tasche. Inoltre al costo della nuda pietra si dovrà aggiungere anche quello della lavorazione, che dovrà essere necessariamente “ a bocciarda grossa” o “a puntino” così come indicato nell’ordinanza. Inoltre disposizioni così rigide sulle modalità di realizzazione dell’arredo estetico della tomba farebbero perdere quella caratterizzazione tipica del sud che si è sempre concessa una certa libertà anche nell’architettura cimiteriale. E per le tombe già esistenti? Come ci si dovrà regolare? Probabilmente toccherà aspettare la prossima ordinanza.
Di Pina Monti