IL PRELIEVO DELLE ACQUE TERMOMINERALI SENZA AUTORIZZAZIONE NON E’ REATO

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    Il giudice monocratico della sezione distaccata del tribunale di Ischia Giovanni Carbone ha emesso una sentenza rivoluzionaria, in materia di prelievo di acque termominerali senza la prescritta autorizzazione regionale. La vicenda è iniziata nel 2007. L’imputato – difeso dall’avv. Bruno Molinaro – era un albergatore isolano il quale, per un disguido burocratico, non aveva ancora conseguito, la prescritta autorizzazione regionale.A seguito di un controllo dell’ Asl, era stato denunciato all’autorità giudiziaria ed il pubblico ministero aveva disposto la citazione a giudizio dinanzi al tribunale per furto, per essersi appropriato di beni demaniali. La tesi difensiva dell’ avvocato Molinarososteneva che il pozzo artesiano era all’interno del fondo di proprietà dell’albergatore, come peraltro dimostrato nella fase dibattimentale e che l’acqua prelevata serviva esclusivamente per svolgere le attività legate alle cure termali. Inoltre nel 1999 con un apposito decreto il reato venne depenalizzato, e degradato ad illecito amministrativo, assoggettato a una semplice sanzione pecuniaria. Il giudice Carbone ha accolto la tesi difensiva dell’avvocato Molinaro assolvendo l’albergatore con formula piena, rilevando anche che, alla luce delle sentenze della Corte di Cassazione depositate in giudizio il fatto non è più previsto dalla legge come reato”. La novità era sfuggita anche al P.M. che aveva contestato il reato.