IL DOPO ALLUVIONE. RISCHIO FRANE: ATTENZIONE AI BOSCHI DI CASTAGNO! DI FILIPPO FLORIO

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Aree boschive. Il problema del castagno che ha radici superficiali e quando raggiunge altezza da 13 metri in su viene sdradicato dal vento e dalle piogge. E può provocare frane importanti come quella di monte Vezzi del 2006. Argomento trattato nel nostro “Speciale Alluvione di Casamicciola” dal direttore Enrico Buono. Ne parla Filippo Florio,  un esperto.

Prova a fare una domanda per tagliare un bosco ceduo (bosco che è periodicamente tagliato, lasciando interrati i ceppi e i pedali da cui rinasceranno altri polloni), al 99 % viene respinta, bisogna essere precisi, spiegare se i castagni hanno patologie, minimo 9 anni di vita, essere legittimi proprietari, le particelle con confini evidenziati. Il castagno ceduo, ha radici superficiali,  e quando raggiunge altezza da 13 metri in su il vento, le piogge lo sdradicano.
Nel mondo agricolo esiste l’autofattura per l’acquisto dei prodotti agricoli, anche da chi non è azienda agricola. Ma per  il castagno ceduo non vale.
Acquistare i pali di castagno su Agerola o in provincia di Avellino, economicamente parlando conviene, x il territorio Ischia un danno che crea catastrofi, porsi delle domande, può aiutare, “scetatevi” se volete “campare quieti”
Esiste una legge che i terreni incolti, possono essere ceduti, a giovani, che li richiedono, i nostri comuni non hanno un mappale dei terreno incolti, e non hanno avviato gli iter burocratici, in cui si invitano i proprietari a coltivarla o darli in gestione.
Molti iter burocratici si superano con auto certificazione, possesso… nel caso del bosco ceduo non valgono. Chissà perché?
Sono stati smantellati gli enti che gestivano gli alvei, corpo forestale, genio civile, province.
Abbiamo provato ad attuare un progetto, adotta una pecora per pulire i sentieri, ci è stato detto dalle autorità che in assenza di piani pascoli, non potevamo portare le pecore al pascolo, mi sono salvato perché nel mio fascicolo aziendale ho terreni dichiarati a pascolo.
Abbiamo dati poteri enormi ai Sindaci che rappresentano una minoranza dei cittadini che li sostengono. Se sono bravi prendono un 30% della popolazione.
Difronte ai disastri il cittadino è colpevole perché abusivo. Senza via d uscita.
Per parlare o scrivere, bisogna vivere il territorio, calarsi nell’inferno burocratico, capire perché si è scappati dal mondo agricolo.
Mi fermo, a voi l’ardua sentenza.
Florio Filippo