Il primo cittadino di Lacco Ameno Giacomo Pascale scrive sul suo profilo social rivolgendosi direttamente al Presidente Mattarella. Pascale elogia i cosiddetti “angeli del fango”, ragazzi e ragazze provenienti da ogni parte dell’isola che si stanno dando da fare per cercare di liberare il territorio di Casamicciola sommerso dal fango. Queste le sue parole: “Presidente Mattarella, la ragazzina sporca di fango che stringo forte al petto mentre piange, non l’avevo mai vista prima. Eppure la conosco da sempre, perché nelle sue lacrime ho riconosciuto i miei genitori, i miei fratelli, i miei figli, i miei amici. E nelle sue unghie, ancora sporche di terriccio, ho visto cristallizzato il carattere e la dignità del mio Popolo, che davanti a una tragedia senza precedenti, sta dando l’anima per scavare nel fango con la speranza di trovare miracolosamente gli ultimi dispersi.
Presidente Mattarella, qui ad Ischia sta accadendo qualcosa di straordinario. È partita una mobilitazione dal basso che sta coinvolgendo un’infinità di ragazze e ragazzi che, senza darsi appuntamento, si stanno ritrovando sui luoghi colpiti dall’alluvione per aiutare le squadre dei soccorsi, della Protezione civile e delle forze dell’ordine. Gli “angeli del fango”, li chiamano: studenti e studentesse che stanno spalando fango con pale o a mani nude, con un attaccamento a questa terra che ricorda quello dei nostri nonni. La ragazzina che vede in foto, appena mi ha visto, è scoppiata a piangere. Un pianto liberatorio di chi sa che qui a Ischia nulla sarà più come prima. Un po’ come a Pompei nel 79 dopo Cristo.
Alla stampa in cerca di scoop, chiediamo di non gettare altro fango addosso alla nostra Comunità: chi nasce al Sud non è in automatico un criminale. Allo Stato chiediamo un Piano serio per mettere in sicurezza il nostro territorio e per risolvere l’emergenza sfollati. Al Governo chiediamo di non sostituire il nostro Commissario alla ricostruzione. A Lei, Presidente Mattarella, nell’ invitarla ad Ischia, chiediamo di insignire un riconoscimento, al valore civile, agli “angeli del fango di Ischia”, musicisti del silenzio della nostra Comunità”.