Un momento straordinario ha sorpreso i passeggeri di un traghetto di linea nel Golfo di Napoli: una maestosa balenottera comune ha affiancato l’imbarcazione tra Capri e la Penisola Sorrentina. Il cetaceo è stato filmato da Marianna Romano, e le immagini sono state condivise sui social dall’Area Marina Protetta Punta Campanella, da anni attiva nel monitoraggio della biodiversità di questa preziosa porzione di mare.
Nel video si vede l’enorme mammifero marino nuotare con eleganza poco sotto la superficie dell’acqua, mantenendo una distanza di sicurezza dallo scafo. Si tratta di un esemplare di Balaenoptera physalus, il secondo animale più grande del pianeta dopo la balenottera azzurra. Può superare i 20 metri di lunghezza, ma spesso si muove con discrezione e silenzio tra le onde. Secondo l’Area Marina Protetta, non è un evento del tutto straordinario: queste acque fanno parte delle rotte migratorie stagionali dei grandi cetacei del Mediterraneo, che si spostano alla ricerca di cibo o ambienti più tranquilli. Non a caso, l’area tra Capri, Ischia, Procida e Sorrento è classificata come Important Marine Mammal Area (IMMA) dall’IUCN per l’elevata frequenza di avvistamenti e la presenza regolare di specie vulnerabili.
Nei giorni scorsi un’altra balenottera era stata avvistata tra Ischia e Procida dal team dell’associazione Oceanomare Delphis, che monitora i cetacei dell’area marina protetta “Regno di Nettuno”. Gli esperti stanno ora confrontando le immagini per capire se si tratti dello stesso individuo, anche grazie alla tecnica della fotoidentificazione, che analizza i segni sulla pelle e la forma della pinna dorsale. L’esemplare ripreso nei giorni precedenti appariva visibilmente denutrito e affaticato, e i ricercatori ipotizzano possa trattarsi dello stesso animale filmato tra Capri e la Penisola Sorrentina. Questi avvistamenti, oltre a suscitare meraviglia, evidenziano anche la vulnerabilità della fauna marina. Le balenottere comuni nel Mediterraneo devono affrontare numerose minacce: traffico marittimo intenso, inquinamento acustico e plastico, collisioni con navi, cambiamenti climatici e scarsità di cibo.