ISCHIA – “’Ammo perso Ciccio’ ‘e ‘o panaro” (canestro) – Questo il colorito proverbio popolare detto nel sempre attuale idioma della bella Partenope; come a dire, nel nostro caso:”Abbiamo perduto il Tribunale e, insieme, la storica sede della ex pretura di Ischia, costruita (con i piedi) agli inizi degli anni Settanta con i fondi del ministero di Grazia e Giustizia – settore Provveditorato alle Opere Pubbliche della Campania – e su suolo espropriato dal comune di Ischia.
Facciamo, naturalmente, riferimento alla solita pastetta all’italiana che attiene al mancato restauro dell’ex pretura, che da alcuni anni è stata convertita in Sezione Distaccata del Tribunale di Napoli, e al blocco totale del cantiere, aperto nel marzo del 2012 e dopo pochi mesi disarmato e abbandonato ad un triste destino.
La storiaccia di questo ennesimo “mostro”edilizio che va ad aggiungersi alla caserma dei carabinieri del Capizzo, del distributore ERG, del Pio Monte della Misericordia, del depuratore di Ischia, va raccontata perché i tragicomici risvolti di una ottusa burocrazia si mischiano – come gli ingredienti di un micidiale cocktail- con la superficialità della politica nostrana, principale responsabile dei tracolli economici e finanziari di una intera nazione.
Tutto ha inizio con una vigorosa protesta della classe forense isolana, stanca di dover esercitare nel fatiscente edificio della ex pretura; sede diventata con il passare degli anni inadeguata e inidonea in seguito al pesante carico processuale che interessa i sei comuni dell’isola e una popolazione di oltre sessantamila abitanti, a non voler contare le presenze turistiche estive e quelle legate ad una popolazione di stranieri ed extracomunitari in continuo aumento.
Il sindaco Giuseppe Ferrandino è messo letteralmente in croce dagli avvocati, che sono scesi sul piede di guerra, anche con astensioni dalle udienze e manifestazioni di vario genere, per ottenere una sede dignitosa in attesa di un restauro e opportuni adeguamenti dei locali del Tribunale. Il tira e molla dura un paio d’anni, con la solita politica in perenne ritardo sui problemi della collettività isolana e le molteplicità di soluzioni che si accavallano nelle stanze del potere, a seconda degli interessi di parte di cui assessori e consiglieri comunali sono portatori per antica consuetudine e…tradizione!
Prevale però – mai come in questa circostanza – il buon senso e una energica presa di posizione del sindaco che, superati i tentennamenti e le opposizioni di diversi “collaboratori”, che remano spesso contro, vuoi per partito preso, vuoi per mettere in difficoltà il primo cittadino, decide in piena autonomia di “conferire agibilità” alla struttura del Polifunzionale (altra storiaccia con giro di tangenti e arresti di cui riferiremo in altra circostanza) e destinarvi gli studenti del Liceo Classico. Liberata la sede scolastica, attigua alla Scuola Media, gli uffici del Tribunale vengono immediatamente trasferiti in questa struttura molto ampia, in attesa del restauro della ex Pretura.
Per la verità il Comune di Ischia si attiva con grande celerità per allestire una progettazione adeguata all’importanza del palazzo di Giustizia isolano, e nel contempo riesce ad ottenere…”miracolosamente” un finanziamento di 600.000 euro dall’amministrazione provinciale – Giunta Cesaro – con parere favorevole del Dirigente Settore Patrimonio. Va subito detto che la spesa è inclusa nel programma di interventi provinciali previsti dai decreti legge sub-delegati che non ammettono deroghe per finanziamenti non compresi nelle opere d’istituto! Va da sé che il palazzo di giustizia isolano è sottoposto alla giurisdizione del ministero della Giustizia – Provveditorato Opere Pubbliche – e Ministero dei Lavori Pubblici e Infrastrutture: tutto un comparto diverso a cui sono rimessi la costruzione, la manutenzione e il restauro conservativo dei beni dello Stato.
Pur tuttavia la pratica amministrativa riguardante l’ex pretura d’Ischia viene perfezionata anche con una gara di appalto aggiudicata alla Ditta CO.GER srl per un importo di 354.272.49 euro, ai sensi del Decreto Lgs. 81/08.
Partono i lavori nel marzo del 2012, ma dopo pochi mesi il cantiere stranamente si blocca. Intanto la famigerata legge Severino – appoggiata dal nefasto governo di Mario Monti e dai suoi sostenitori – va dispiegando i deleteri effetti anche sul Tribunale di Ischia. Tempo un anno e tutto l’armamentario va trasferito al Centro Direzionale perché il palazzo di Giustizia isolano – come altre centinaia di sedi distaccate in tutta Italia è definitivamente soppresso!
Non staremo qui a parlare nuovamente delle manifestazioni di protesta, delle maledizioni varie indirizzate ai ministri del “Governo Tecnico”, benedetto dal presidente Napolitano per la missione di salvataggio (mancato) della nazione, delle iniziative – anche clamorose – messe in atto dalla classe forense ischitana per scongiurare la smobilitazione della Giustizia da questo derelitto scoglio, che i “continentali” ricordano e magnificano soltanto in occasione delle gite, delle vacanze e degli “affari” da perseguire! Occorre soltanto scrivere il finale di questa poco decente storiella ischitana. Perché il cantiere nella ex pretura ha chiuso i battenti? Incredibile, ma vero; smobilitata la giunta Cesaro e arrivato un funzionario nuovo di zecca al Patrimonio della Provincia, il tale finanziamento è stato inopinatamente…”ritirato” perché illegittimo! Come volevasi dimostrare.
Il comune d’Ischia ha dato forfait e da ente “cornuto e razziato” (sia detto nel significato più benevolo) si è dovuto sobbarcare al pagamento dei lavori iniziali effettuati dalla Ditta. Punto e basta!
Come finirà tutta la bagattella? Caserma Capizzo docet!