Nove anni fa nel Comune di Ischia il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista, guidato dal Segretario generale Domenico Savio, portò avanti una dura battaglia contro la presenza agli ingressi delle zone a traffico limitato di paletti, transenne e pesantissimi vasi che in più di un’occasione fermarono la corsa delle autoambulanze dirette a portare soccorso a cittadini colpiti da malore. Dopo proteste e polemiche, l’allora sindaco Giosi Ferrandino fu costretto a rimuovere da via Iasolino sia la transenna che i grossi vasi posti al limite della ZTL e che rappresentavano un intralcio odioso per i mezzi di soccorso.
Oggi, nell’apprendere della notizia che un’ambulanza ha trovato difficoltà ad entrare nel Borgo di Sant’Angelo per andare a soccorrere una turista tedesca poi deceduta, ho purtroppo dovuto constatare che sull’isola d’Ischia le esperienze negative non servono proprio a nulla perché se il “caso Ischia” nove anni fa avesse insegnato qualcosa, oggi a Sant’Angelo quel paletto non sarebbe lì a creare intralcio ai mezzi di soccorso. Sulla triste vicenda oltre alla giusta indignazione popolare, in serata è giunta anche la versione ufficiale del sindaco Rosario Caruso il quale, ha dichiarato che la chiave del lucchetto era stata consegnata sia alle forze di polizia che ai mezzi di soccorso e che dopo ventidue minuti dalla telefonata al 118 i medici, accompagnati con un carrello elettrico, erano nell’albergo dove la signora tedesca aveva accusato il malore. Non entriamo nel merito della vicenda sulla quale saranno chiamati a fare luce gli organi inquirenti, ma quello che riteniamo vergognoso è che nel 2018, e cioè quando la tecnologia mette a disposizione della pubblica amministrazione soluzioni efficaci e sicure, ci si ostini ancora a chiudere strade con paletti, transenne, lucchetti e dissuasori elettronici: assurdo! Se l’Italia fosse stato un paese degno di poter essere definito civile, al primo caso di autoambulanza bloccata lungo una strada pubblica del nostro Paese, il Parlamento avrebbe immediatamente legiferato per mettere fuori legge ogni tipo di chiusura ermetica delle ZTL e, invece, nonostante centinaia di casi verificatisi negli ultimi anni lungo tutta la Penisola, si è sempre fatto finta di non sentire e di non vedere: da non credere! Il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista oltre a chiedere l’immediata messa al bando di paletti, transenne, lucchetti e dissuasori elettronici, chiede che agli ingressi delle ZTL dove vengono utilizzati sistemi di videosorveglianza, oltre all’utilizzo di scritte facilmente comprensibili sui tabelloni luminosi, siano collocati i semafori e cioè il dispositivo più chiaro ed inequivocabile che possa esserci. Una soluzione che ad esempio nel Comune di Ischia, a dimostrazione che non c’è la volontà politica di rendere la segnaletica quanto più chiara è possibile in modo da non generare confusione negli automobilisti, il sindaco Enzo Ferrandino non ha voluto ancora adottare nonostante le continue richieste del PCIM-L e nonostante ai varchi i semafori già fossero presenti: assurdo! Al Sindaco di Serrara Fontana Rosario Caruso chiediamo l’immediata eliminazione di quel paletto e l’installazione di un sistema di limitazione di accesso alla ZTL che non intralci in alcun modo il passaggio dei mezzi di soccorso.
di Gennaro Savio