FUOCHI D’ARTIFICIO: SULL’ISOLA UN ABUSO CHE FA TANTI DANNI. DI ANTIMO PUCA

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La pratica dei fuochi d’artificio fa enormi danni all’ambiente e agli animali ed ha costi umani non indifferenti. La polvere da sparo usata per confezionare i fuochi è composta da : stronzio, (86 volte più della media accettabile), nitrati di potassio,(26), bario,(11),ossido di carbonio,(9),piombo,(7),rame,(5),zinco,(4), carbone e zolfo che insieme formano il CO2. L’esplosione di fuochi d’artificio comporta il rilascio di metalli pesanti, soprattutto diossina, perclorati e altri pericolosi inquinanti.il nitrato di bario può causare danni al sistema respiratorio mentre il perclorato di potassio è collegato a PROBLEMI DELLA TIROIDE E DIFETTI NEI BAMBINI. Ovviamente non è possibile riciclare i fuochi e anche lo smaltimento comporta dispersioni tossiche nelle acque dei suoli. Le polveri sottili sprigionate dai fuochi restano nell’aria per diversi giorni prima di essere smaltite. Tra gli innumerevoli danni: l’effetto serra e danni alla fauna, compresa quella umana. Le particelle, non filtrate dalla mucosa nasale, raggiungono direttamente i nostri alveoli polmonari. Cani e gatti soffrono enormi stess per il rumore. Stesso effetto anche sugli uccelli che per lo spavento si disorientano e si schiantano contro muri e tralicci. Anche le persone soffrono per i rumori eccessivi e tutti subiamo gli effetti dell’inquinamento acustico. Sono soprattutto le polveri fini a produrre in breve tempo elevati carichi nell’aria. Valutazioni statistiche compiute dalle stazioni svizzere di misurazione dell’inquinamento atmosferico mostrano che in breve tempo vengono raggiunti elevati contenuti di polveri fini (PM10) tanto che possono superare il valore limite giornaliero di 50mg/m3 fissato nell’ordinanza contro l’inquinamento atmosferico, limite che è giustificato da motivi di tutela della salute e che può essere superato solo una volta l’anno. Anche indagini compiute all’estero, tuttavia con concentrazioni più elevate, mostrano che le polveri sottili possono fare insorgere disturbi alle vie respiratorie, ALLA TIROIDE E DIFETTI NEI BAMBINI. Va tuttavia fatto notare che nelle stazioni di misurazione della rete NABEL il valore limite medio giornaliero di PM10 viene superato in totale dai 20 ai 77 giorni l’anno. La combustione di fuochi d’artificio contenenti rame può produrre diossine. Da esperimenti di laboratorio in cui è stata studiata l’entità della formazione di diossine prodotta dallo sparo di diversi fuochi pirotecnici e di rilevamenti compiuti in Gran Bretagna durante la “Bonfire Night” la notte dei falò, in cui, come in Svizzera, vengono bruciati falò e sparati fuochi d’artificio, si evince che i falò liberano diossine essenzialmente quando vengono alimentati da legno vecchio e altri rifiuti. Nell’area attorno alla quale vengono sparati i fuochi , ovvero laddove si radunano gli astanti, vengono prodotte punte elevatissime di rumore che all’interno dell’area critica possono essere all’origine di possibili danni all’udito che superano i valori limite in materia di rumore impulsico stabiliti dalla SUVA. Non va nemmeno trascurato il problema della molestia del frastuono prodotto dai fuochi d’artificio. Questo può addirittura generare paura e stress. AUTORITÀ VARIE ED AMMINISTRAZIONI NULLA DICONO sui fuochi artificiali perché NON VOGLIONO OSTACOLARE IN BUSINESS che continua a provocare inquinamento, DISTURBO DELLA QUIETE, gravissimo disturbo agli animali. C’è un BISOGNO PRESSANTE DI MISURE PROATTIVE per combattere l’inquinamento dell’aria e QUELLE ESISTENTI SONO INADEGUATE. I sindaci dei vari Comuni dovrebbero essere tutti uniti ed INTRODURRE L’”ALLARME POLVERI SOTTILI” per trasformare i territori in realtà più verdi e PIÙ SANE , con ZONE A ZERO EMISSIONI. BIsogna PUNTARE a TRASFORMARE  i nostri luoghi  in TERRITORI SENZA ENERGIA FOSSILE con una parte importante di zone a zero emissioni. L’ARPAC dovrebbe essere convocata da sindaci ed amministrazioni per verificare l’inquinamento acustico sui nostri territori per limitare l’emissione di PM10 nell’aria. L’ARPAC assicura agli Enti Locali ed ai Dipartimenti di Prevenzione delle AA. SS. LL. regionali le attività di consulenza e supporto tecnico, scientifico e analitico da questi richieste. Dovrebbe essere attivata al più presto una centralina , in laboratorio mobile, capire come energizzarlo per farlo funzionare. L’ARPAC dovrebbe procedere a verifiche e controllo strumentali relativamente a :- EMISSIONI ACUSTICHE prodotte da traffico veicolare. – INQUINAMENTO ACUSTICO prodotto dalle attività e soggetti che impiegano sorgenti sonore. – RISPETTO DEI LIMITI DEI REQUISITI ACUSTICI degli edifici. – ATTIVITÀ, SPETTACOLI E MANIFESTAZIONI, temporanee o permanenti, all’aperto IN LUOGHI PUBBLICI O PRIVATI e, infine, SPECIFICHE ATTIVITÀ RUMOROSE. I Comuni ischitani si dovrebbero impegnare , di contro, a GARANTIRE ALL’aARPAC L’accesso alle aree per i necessari sopralluoghi m, anche mediante l’affiancamento della Polizia Municipale, delle Forze dell’Ordine e del Settore Ambiente e mettere a disposizione degli stessi la eventuale documentazione presente dell’Ente ad una migliore e più rapida definizione delle attività .