Di Gennaro Savio
Vincenzo Barone, il lavoratore licenziato dalla Ego Eco, l’azienda che svolge il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani nel Comune di Forio, da oltre settantadue ore staziona per protesta sotto il Municipio per difendere il suo posto di lavoro. Sindacalista, da anni senza timore alcuno, sul posto di lavoro denuncia le cose che non vanno e dopo trent’anni di onorato sevizio, da un giorno all’altro, l’Azienda gli ha dato il benservito. Il motivo? Aver parcheggiato il mezzo di lavoro sotto casa durante l’orario di servizio, è l’accusa dell’Azienda. “Sabato 1 giugno 2014, così come già dichiarato nel foglio di servizio, ho parcheggiato il furgone sotto casa perché il radiatore era in ebollizione e nell’attesa che potessi ripartire, ho anche lavato il mezzo all’interno e all’esterno” la difesa decisa di Enzo che oggi ha trascorso la terza notte all’addiaccio. Dorme nella sua modesta automobile e a fargli compagnia ci sono i lumini cimiteriali sistemati ai piedi dello striscione con cui accusa senza mezzi termini il potere politico locale che non ha ancora preso a cuore il suo dramma umano. L’oscurità della notte e i lumini accesi danno l’impressione di essere al capezzale di un lavoratore che con il licenziamento subito è stato letteralmente distrutto ed è deciso a difendere il suo diritto al lavoro sino in fondo ecco perché annuncia che non lascerà l’esterno del Municipio sino a quando non sarà riassunto. Intanto il consigliere comunale di opposizione Domenico Savio sul tema attacca l’Amministrazione Del Deo. Il licenziamento di Vincenzo Barone – ha affermato Domenico Savio – è la conseguenza delle inadempienze politiche dell’amministrazione comunale e della Ego Eco nello svolgimento del servizio di pulizia del paese. Tante sono le inadempienze contrattuali della Ego Eco, i lavoratori in particolare denunciano per quest’anno mancate visite mediche, vaccinazioni, problemi di sicurezza sul lavoro e mancanza di servizi igienici, mentre l’amministrazione comunale non fa niente, non contesta le inadempienze e noi ci chiediamo perché. Ci auguriamo – ha concluso Savio – che la Magistratura faccia piena giustizia dell’ingiustizia subita dal lavoratore Vincenzo Barone col licenziamento, un’ingiustizia consumata con il silenzio complice dell’amministrazione comunale, di quell’amministrazione che, purtroppo, lo stesso lavoratore ha contribuito ad eleggere”.v