Durante le scorse settimane, nei lavori delle Commissione Infrastrutture, Mobilità e Governo del Territorio, le Regioni hanno preso in considerazione, tra gli altri, il tema legato ai fondi per il Trasporto Pubblico Locale da prevedere nella Legge di Stabilità di prossima emanazione.
In qualità di Coordinatore ho posto subito all’attenzione dei componenti della Commissione, la sottostima effettuata dal Governo sia del Fondo nazionale per il Trasporto Pubblico Locale, sia del fondo per l’investimento in nuovi autobus e treni.
Ho evidenziato che investire in nuovo materiale, bus e treni, è diventata ormai un’esigenza di estrema urgenza, per due ordini di motivi. Da un lato vi è l’aspetto puramente trasportistico. Il parco autobus circolante in Italia ha un’età media superiore ai 15 anni. Anche i treni in circolazione sulle reti regionali necessitano di un profondo rinnovamento. La vetustà del materiale comporta innanzitutto problemi di sicurezza per i passeggeri, oltre che, a causa dei sempre più frequenti guasti, l’impossibilità di utilizzare tutti i mezzi disponibili, con ovvie ripercussioni negative sul servizio offerto ai cittadini. A ciò si aggiunga pure l’incremento dei costi di manutenzione.
Ma questa esigenza di carattere puramente trasportistico si coniuga perfettamente con considerazioni che attengono maggiormente alla sfera economica e produttiva. Le aziende italiane che producono treni e autobus sono ormai tutte in forte crisi o già fallite.