In occasione della Festa del lavoro, anche quest’anno, è importante soffermarci sulle condizioni di
vita e lavorative in cui versano i docenti della scuola, precari e non. Il Coordinamento Nazionale
Docenti della disciplina dei Diritti Umani fa appello al Governo e al Ministro dell’Istruzione,
affinché si tenga in giusta considerazione la professionalità degli insegnanti e il ruolo sociale che
svolgono quotidianamente recandosi in un’aula scolastica. Attualmente non si possono ignorare gli
aumenti dell’inflazione e del costo della vita; in particolare nelle grandi metropoli del Centro Nord.
Con gli attuali stipendi un docente non riesce a mantenere un livello di vita soddisfacente e sereno.
La declassazione che riguarda la categoria degli educatori affonda le sue radici anche in una
retribuzione che, a differenza di quanto superficialmente sembrerebbe, non consente una vita
dignitosa a chi fosse monoreddito e non proprietario di casa. L’immaginario collettivo, molto
alimentato dai media, restituisce un’immagine falsata dell’insegnante, oscillante tra il missionario
asceta che deve sacrificarsi in funzione di un ideale nobile e il fannullone psicolabile da sottoporre a
test di tutti i tipi per vagliarne l’attitudine e la “vocazione”. L’aggiornamento è un imperativo; le
dinamiche relazionali in classe diventano sempre più complesse e dai pulpiti più o meno prezzolati
si sente il bisogno di esternare senza cognizione di causa sul mondo della scuola: ne parla tanto chi
non è mai stato in un’aula scolastica e propone spesso disamine deliranti o soluzioni meramente
teoriche.
Tanti soldi per guadagnare una cattedra e stipendi non adeguati alle spese profuse, soprattutto per
chi non abita in un centro universitario.
Chiediamo che si apra una fase di consultazione per i lavoratori della conoscenza al fine di
realizzare una vera riforma che coinvolga finalmente i principali attori della formazione.
Rivolgiamo un pensiero commosso agli studenti deceduti durante il PCTO.
Buona Festa dei lavoratori!
prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU (COORDINAMENTO NAZIONALE DEI DOCENTI DELLA DISCIPLINA “DIRITTI UMANI”)