FERMARE LA GUERRA TRA ISRAELE E IRAN: L’AGGRESSORE ISRAELE FUORI DALL’ONU!

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Questa notte abbiamo assistito all’ennesimo atto criminale, imperialista e guerrafondaio
dei nazisionisti israeliani, che hanno aggredito l’Iran, Stato indipendente e sovrano,
mentre è in corso il genocidio del popolo palestinese e dopo aver colpito il Libano, lo
Yemen e la Siria.


Israele ha definito l’attacco come “preventivo” e minacciato l’Iran di ulteriori morti e
distruzioni in caso di risposta di Teheran. Il diritto della “difesa preventiva”, invocato dal
capo dei nazisionisti di Tel Aviv e criminale di guerra Benjamin Netanyahu, è
inaccettabile e in questo caso infondato, non è previsto dal diritto internazionale e l’Iran
ha diritto all’arma nucleare. Non si tratta di autodifesa, ma di una guerra voluta,
pianificata, preparata nei dettagli per espandere il conflitto su scala regionale e globale,
con l’obiettivo di ridefinire gli equilibri geopolitici nel Medio Oriente attraverso
l’annientamento di tutti coloro che resistono alla strategia imperialista fondata sul
dominio militare e sull’egemonia economica. Il tutto con il pieno sostegno, diretto o
indiretto, dell’imperialismo americano guidato dal dittatore fascista Trump, che è
corresponsabile dei crimini israeliani.
Per fermare la guerra tra Israele e l’Iran chiediamo al governo Meloni di rompere ogni
relazione con Israele aggressore e genocida del popolo palestinese, partendo dalla
rottura delle relazioni diplomatiche e dal blocco immediato di ogni cooperazione
economica, commerciale, politica e militare, promuovendo e sostenendo sanzioni
internazionali e l’intervento della giustizia penale internazionale. Al tempo stesso
reclamiamo l’espulsione immediata di Israele dall’ONU.
Tutti gli Stati amanti della pace e che non vogliono che questa guerra si espanda in tutto
il Medio Oriente dovrebbero rompere ogni rapporto con Israele.
Basta con i crimini del nuovo Hitler Netanyahu, l’Italia agisca realmente negli interessi
dei popoli palestinese e mediorientali, nonché del popolo italiano.
L’Ufficio stampa del PMLI