L’ing. Ferdinando Formisano, ex dirigente dell’ufficio tecnico del comune di Forio, è stato oggi assolto dal Tribunale di Napoli con formula piena (“perchè il fatto non sussiste” e “perchè il fatto non costituisce reato”) dalle numerose imputazioni formulate a suo carico dal Sostituto Procuratore Giuseppe Noviello in relazione ad un permesso di costruire in sanatoria rilasciato nell’anno 2006 alla società Fienel di Napoli ed avente ad oggetto la realizzazione di una piscina natatoria al servizio di una villa ubicata in prossimità dei giardini La Mortella.
Il reato più grave – tra quelli contestati all’ing. Formisano – era quello di abuso di ufficio, avendo la Procura ravvisato numerosi profili di illegittimità nel procedimento di accertamento della conformità urbanistica della piscina.
L’avv. Bruno Molinaro (nella foto) difensore del Formisano, ha – invece – sostenuto l’assoluta infondatezza della accuse e il Tribunale (Presidente Rescigno), assolvendo l’imputato, ne ha condiviso le tesi, sorrette da vari riferimenti normativi e giurisprudenziali penali e amministrativi.
L’avv. Molinaro, in sintesi, ha dimostrato che il tecnico comunale aveva, nella specie, correttamente accertato la conformità urbanistica sulla base di quanto previsto dalla legge regionale n. 17/82 e, quanto al profilo paesaggistico, si era soltanto limitato ad irrogare una sanzione pecuniaria, come previsto dal decreto legislativo n. 490/99, senza rilasciare alcuna autorizzazione paesaggistica in sanatoria.
Va anche detto che la Soprintendenza, comunque interpellata, aveva ritenuto le opere “paesaggisticamente compatibili”, riconoscendo la competenza a provvedere sull’accertamento di conformità urbanistica unicamente al tecnico comunale.
Il Tribunale, in sentenza, ha, altresì, accertato che il Formisano era estraneo anche al reato edilizio per non aver commesso il fatto e che, inoltre, non si era reso responsabile di alcuna falsità in certificazione amministrativa, come invece ipotizzato dal Pubblico Ministero.
Questa vicenda ha rappresentato per l’ing. Formisano un vero e proprio calvario processuale, gravemente minandolo nel fisico e nel morale.
Si ricorderà, infatti, che l’ing. Formisano, a causa del rilascio di quel permesso in sanatoria, venne anche posto agli arresti domiciliari su ordine del giudice per le indagini preliminari di Napoli, provvedimento poi annullato – su ricorso dello stesso avv. Molinaro – dal Tribunale del Riesame.
Il Tribunale ha, infine, assolto dai reati loro ascritti anche gli altri imputati, l’amministratrice della società beneficiaria del titolo, difesa dall’avv. Giovanni Gurgo, e il geometra di parte Luigi Patalano, difeso dall’avv. Nicola Nicolella.
La difesa della società, nel processo, si è avvalsa della consulenza del Prof. Sebastiano Conte che ha concluso per la infondatezza dei rilievi formulati dal consulente del Pubblico Ministero.