(Adnkronos) –
Il risultato ottenuto da Israele al televoto nell’ultima edizione dell’Eurovision Song Contest, svoltasi in Svizzera, ha scatenato un acceso dibattito tra diverse emittenti europee, che ora chiedono maggiore trasparenza e una possibile revisione del sistema di voto. La cantante israeliana Yuval Raphael ha conquistato il primo posto nel televoto con la ballata ‘New Day Will Rise’, ma si è classificata seconda nella classifica finale a causa del punteggio più basso attribuitole dalle giurie nazionali, che l’hanno collocata al 14esimo posto. A trionfare è stata l’Austria, grazie al bilanciamento tra voto popolare e voti delle giurie.
Emittenti pubbliche di Paesi come Irlanda, Paesi Bassi, Belgio, Spagna, Islanda e Finlandia hanno espresso dubbi sull’equità del sistema di voto, chiedendo chiarimenti o addirittura un audit completo, riporta la Bbc. L’Unione Europea di Radiodiffusione (European Broadcasting Union – Ebu), che organizza il concorso, ha replicato affermando che ogni voto è stato verificato da un ente indipendente e che ogni segnalazione viene presa sul serio.
Israele ha ottenuto il massimo punteggio (12 punti) dal pubblico di Paesi come Belgio, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito, mentre Irlanda e Finlandia ne hanno assegnati 10. Tuttavia, l’emittente irlandese Rté ha chiesto la pubblicazione dettagliata dei dati del televoto, mentre la spagnola Rtve ha annunciato di voler proporre una revisione dell’intero sistema di voto popolare. Al centro delle critiche c’è la possibilità per ogni spettatore di votare fino a 20 volte tramite telefono, sms o app. “Un sistema che consente 20 voti per persona favorisce la manipolazione”, ha dichiarato la deputata fiamminga Katia Segers, chiedendo un’indagine che coinvolga tutti i Paesi partecipanti.
Anche la televisione pubblica fiamminga Vrt ha espresso la necessità di “una piena trasparenza” da parte dell’Ebu, pur non avendo rilevato irregolarità. “La vera domanda è se l’attuale sistema rifletta in modo equo l’opinione del pubblico”, ha sottolineato un portavoce.
Dello stesso avviso la finlandese Yle, che si è detta pronta a chiedere una revisione delle regole. Le emittenti olandesi Avrotros e Npo, invece, hanno parlato apertamente di un Eurovision “sempre più influenzato dalle tensioni geopolitiche e sociali”, mettendo in discussione la natura apolitica e unificante della manifestazione, alla luce della partecipazione di Israele.
Il direttore dell’evento, Martin Green, ha confermato, come riporta sempre la Bbc, che “sono in corso contatti con diverse emittenti” per raccogliere feedback sul’edizione appena conclusa. Ha inoltre ribadito che il sistema di voto dell’Eurovision è “il più avanzato al mondo” e che ogni risultato viene controllato da una squadra dedicata, con il supporto di un organismo indipendente di monitoraggio. Green ha infine risposto alle polemiche riguardanti l’utilizzo, da parte del governo israeliano, di campagne pubblicitarie e canali social ufficiali per incentivare il voto: secondo Green, tali azioni non violano il regolamento. Il dibattito è dunque aperto, e cresce la pressione sull’Ebu affinché il sistema venga aggiornato, garantendo equità e trasparenza in una competizione sempre più seguita e al centro dell’attenzione politica internazionale.
“Hai portato tanto onore e orgoglio al tuo Paese, soprattutto dopo quello che hai passato. Quando sei stata lì con le mani alzate (alla fine della canzone) e hai detto ‘Am Yisrael Chai’ (il popolo di Israele vive, ndr) hai toccato il cuore di tutti noi. Hai fatto una cosa incredibile, sei meravigliosa”. Sono queste le parole con cui il premier israeliano Benjamin Netanyahu si è congratulato per il secondo posto ottenuto all’Eurovision music contest da Yuval Raphael, sopravvissuta all’attacco di Hamas al festival Nova del 7 ottobre.
Raphael, che per la sua canzone ‘New days will rise’ ha ricevuto il maggior numero di voti dal pubblico, durante la video chiamata con il primo ministro ha detto: “Tutto ciò che volevo era portare al Paese un momento piacevole in tutta questa follia anomala che sta succedendo qui, quello era il mio obiettivo principale. E la cosa più importante è che gli ostaggi tornino a casa, si riprendano e siano qui con noi, felici”. “Stiamo lavorando molto su questo”, ha risposto il premier aggiungendo che la cantante ha portato “molto onore a Israele: sei la vera vincitrice, dati alla mano, è vero… sei entrata nel cuore di una grande parte del pubblico in Europa”.