E’ morto questa mattina all’eta di 74 anni Gianni Mura, giornalista e scrittore. Spesso in vacanza sulla nostra isola, tra le sue mete preferite, e considerata sua seconda patria: tra i suoi libri “ischia” merita una citazione speciale. Frequentatore abituale durante la stagione estiva della spiaggia dei Maronti, che amava “oltre ogni dire”, come spesso era solito affermare.
Gianni Mura può essere considerato il più brillante erede della grande tradizione giornalistica inaugurata da Gianni Brera. Il mondo del giornalismo e della cultura, e le lettrici e i lettori, sono in lutto. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha fatto pervenire a Repubblica un messaggio di condoglianze a nome di tutto lo sport italiano.
Si è spento questa mattina all’ospedale di Senigallia, a causa di un attacco cardiaco. Mura, storica firma di ‘Repubblica’, “ha scritto pagine memorabili sullo sport e l’Italia degli ultimi decenni, dal calcio al ciclismo”. Indimenticabili i suoi reportage sul ciclismo e le sue analisi calcistiche (in cui non mancavano i riferimenti all’attualità extra-sportiva), e in generale per la sua decennale attività di giornalista sportivo (inviato e commentatore). C’è chi lo ha conosciuto per i suoi “reportage” su ristoranti e trattorie, vista la sua grande passione per la buona cucina.
Nato a Milano nel 1945, dal 1976 ha scritto sulle pagine sportive di Repubblica, e dal 1991 firmava con la moglie Paola una rubrica di enogastronomia sul Venerdì. È autore di diversi libri, tra cui i romanzi Giallo su giallo e Ischia, il libro-intervista Tanti amori. Conversazioni con Marco Manzoni (tutti pubblicati da Feltrinelli) e l’antologia Non gioco più, me ne vado (Il Saggiatore). Per minimum fax ha pubblicato tra gli altri La fiamma rossa. Storie e strade dei miei Tour. Nel 2011 gli era stato conferito il premio Coni alla carriera.
Ecco una breve trama di “Ischia” romanzo di Gianni Mura edito da Feltrinelli.
Ecco l’ineffabile commissario Jules Magrite, con i baffi, le maglie a righe, la passione per i cibi di qualità e i vini d’annata. Torna in Italia come turista. Al suo fianco il giudice Michelle Lapierre, conosciuta durante le indagini su un caso sanguinoso. Con lei vive una relazione di abbandono e pudore, di tenerezza e disincanto, che in questa vacanza potrebbe consumarsi o, chissà, diventare una vera storia d’amore. La loro permanenza a Ischia – o, come dicono i francesi, “Iscià” – è appena cominciata quando l’omicidio di un giovane romeno scuote la quiete dell’isola. Magrite non tarda a farsi coinvolgere, anche perché dal giorno del suo arrivo Peppe ’o Francese – meglio noto ai flic come Pépé le Couteau – lo riempie di racconti e confidenze, su di sé e i suoi compaesani, come se davvero non avesse aspettato altro. E oltre il sipario delle buganvillee, delle scogliere e dell’acqua verde-azzurra il commissario scopre ben presto corruzione, degrado, criminalità. Pépé le Couteau accompagna Magrite dentro l’inferno di uno dei più celebrati paradisi mediterranei. Fino a dove? E a che prezzo?
Gianni Mura si rivela un vero, grande narratore. Con Ischia scrive un noir civile intenso e appassionato.