Gli ospedali con meno di 120 posti letto e che ogni anno salvano la vita a migliaia di persone, sono considerati dal governo italiano rami secchi da tagliare. Alla squallida operazione di modifica della geografia sanitaria nel nostro Paese, i governanti di centro, centrodestra e centrosinistra che l’hanno progettata, hanno dato il nome beffardo di “Patto per la salute”. Visto le catastrofiche conseguenze che avrà sul diritto alla salute dei cittadini, sarebbe stato meglio chiamarlo “Patto per la morte”. Intanto le popolazioni di Ischia e Procida senza i loro ospedali, oltre a tornare socialmente indietro di secoli, vedranno irrimediabilmente compromesso il loro diritto alla salute.
Dopo la scellerata, antidemocratica e antipopolare decisione del governo Monti di cancellare tutte le sedi distaccate dei Tribunali italiani privando del proprio palazzo di Giustizia le popolazioni delle isole di Ischia e Procida, ora il governo Letta, espressione politica dei partiti di centro, di centrodestra e del centrosinistra di Matteo Renzi, per risparmiare quattrini ha deciso di limitare il diritto alla salute di decine di migliaia di italiani con la paventata soppressione di oltre centocinquanta ospedali. Si tratta degli ospedali con meno di 120 posti letto che ogni anno salvano la vita a migliaia di persone e che evidentemente dal governo italiano sono considerati rami secchi da tagliare. Alla squallida operazione di modifica della geografia sanitaria nel nostro Paese, i governanti che l’hanno progettata, hanno dato il nome beffardo di “Patto per la salute”. Visto le catastrofiche conseguenze che avrà proprio sul diritto alla salute dei cittadini, è chiaro che sarebbe stato meglio chiamarlo “Patto per la morte”. Tra i presidi ospedalieri che chiuderebbero i battenti se l’operazione dovesse malauguratamente andare in porto, c’è quello di Procida e l’ospedale “Anna Rizzoli” di Lacco Ameno, un ospedale che serve una popolazione residente di circa 70.000 persone e che nel corso della stagione turistica e quindi per oltre sei mesi diventano centinaia di migliaia. La chiusura del nosocomio ischitano, di cui si servono frequentemente anche i cittadini di Procida, rappresenterebbe una vera e propria sciagura sociale come ci ha dichiarato Domenico Savio, Consigliere comunale di Forio del PCIML.
“Sarebbe imminente – ha dichiarato Domenico Savio – un incontro tra il governo e le regioni per portare in porto questo ennesimo disegno sciagurato contro il diritto alla sanità del popolo italiano e in modo particolare delle zone territoriali disagiate del nostro paese. Tra questi ospedali da chiudere ci sarebbero disgraziatamente anche l’ospedale di Procida e il Rizzoli di Lacco Ameno, utilizzato anche dai cittadini di Procida. L’ospedale Rizzoli è già sottodimensionato – ha sottolineato Savio -, quasi sempre pieno per quanto concerne i ricoveri e molte volte i pazienti vengono collocati sulle barelle nei corridoi: una autentica vergogna per il governo e il parlamento borghese italiano! Parlare di chiudere questo punto di riferimento sanitario importante per la nostra Isola, che serve circa 70.000 residenti nel periodo invernale e alcune centinaia di migliaia nel periodo estivo, è veramente irresponsabile da parte del potere politico. Ci troviamo dinanzi ad un governo che non si cura dei diritti e dei bisogni dei cittadini e così come ci hanno chiuso il Tribunale ora vorrebbero toglierci anche l’ospedale, l’unico riferimento sanitario che abbiamo nelle nostre Isole”.
Domenico Savio ha poi sottolineato le responsabilità politiche che ci sono alla base della paventata chiusura dell’Ospedale Rizzoli: “Anche qui, cari cittadini – ha proseguito Savio – ci sono dei responsabili che hanno un nome e un cognome: si tratta dei partiti politici del centrodestra, centro e centrosinistra, si tratta dei loro rappresentanti locali, sindaci, assessori e consiglieri comunali di maggioranza che al momento delle elezioni vanno raccogliendo voti per questo potere e per questo governo che ci sta togliendo tutto, che ci sta rendendo sempre più schiavi della comunità europea imperialistica, la quale sta letteralmente scippando il nostro paese della sua sovranità economica, monetaria, politica, sociale e di difesa. E’ tempo che le disgrazie sociali ingenerate da questo scellerato potere politico abbiano fine, ma c’è bisogno che noi cittadini ci mobilitiamo per rivendicare i nostri diritti, dobbiamo mobilitarci per mandare a casa questo governo e questo parlamento perché sono loro i veri e unici responsabili della malasanità che continua a imperare in Italia e ancor di più sulle nostre Isole”.
Gli ospedali con meno di 120 posti letto e che ogni anno salvano la vita a migliaia di persone, sono considerati dal governo italiano rami secchi da tagliare. Alla squallida operazione di modifica della geografia sanitaria nel nostro Paese, i governanti di centro, centrodestra e centrosinistra che l’hanno progettata, hanno dato il nome beffardo di “Patto per la salute”. Visto le catastrofiche conseguenze che avrà sul diritto alla salute dei cittadini, sarebbe stato meglio chiamarlo “Patto per la morte”. Intanto le popolazioni di Ischia e Procida senza i loro ospedali, oltre a tornare socialmente indietro di secoli, vedranno irrimediabilmente compromesso il loro diritto alla salute.