Ed anche quest'anno 2021, il secondo in era di covid, arriva il divieto di sbarco per le isole minori. E come al solito, tra Ischia, Procida e Capri si segnalano le stesse diversità. La prima che balza agli occhi di chi mette a confronto i tre decreti, è riferita all'entrata in vigore dei divieti: se procida e capri sono uniformate, nell'avvio dal primo aprile, ischia si differisce, non si sa perchè, dal giorno successivo, ovvero dal 2 aprile. Diverso anche il termine: per ischia e procida, il divieto termina il 31 ottobre. Più lungimiranti come sempre i Capresi, che lo dividono per fasce temporali, fino a comprendere le festività natalizie e terminare con i primi giorni del 2022. Infatti sull'isola azzura il divieto di sbarco va dal primo aprile al 3 novembre e poi dal 20 dicembre al 6 gennaio, così come ogni anno d'altronde. Ma veniamo alla sostanza dei divieti, anche qui con diversità di applicazione: Capri e Procida chiudono completamente i porti – e quindi il transito sulle stradine delle due isole – ad autoveicoli, motoveicoli e ciclomotori appartenenti a persone non facenti parte della popolazione stabilmente residente sull'isola. Il che significa: nessuno, né dall'italia o dall'estero, potrà scendere con un proprio mezzo di locomozione. A Capri poi è vietato l'afflusso anche a veicoli a noleggio intestati a ditte non operanti sul territorio dell'isola: per dirla breve, taxi o Ncc. Ischia invece, come al solito, chiude i suoi confini solo ai mezzi di persone residenti in uno dei comuni della regione campania – quindi anche Capri e Procida. Tutti gli altri, provenienti da fuori regione, potranno così arrivare sull'isola verde, con motorini, moto, auto, caravan, bus etc.