Nuovi sviluppi sul fronte calcioscommesse. Al termine dell’inchiesta denominata ‘Dirty Soccer’, la Procura della Repubblica di Catanzaro ha infatti chiesto il rinvio a giudizio per 63 persone coinvolte: il sostituto procuratore della Repubblica Elio Romano si è mosso su presunte combine messe in atto da formazioni di calcio di serie B, Lega Pro e Dilettanti nel 2014 e 2015.
L’inchiesta nel maggio scorso aveva portato all’arresto di 50 persone tra cui calciatori, dirigenti e presidenti di squadre di calcio dei campionati minori, dalla Lega Pro all’Eccellenza. Allo stesso tempo sono stati stralciati e trasmessi alla Procura di Napoli, competente territorialmente, gli atti relativi alla presunta associazione per delinquere che avrebbe fatto capo ad Antonio Ciccarone, Direttore sportivo, all’epoca dei fatti, del Neapolis.
Il reato contestato agli indagati, a vario titolo, è l’associazione per delinquere finalizzata alla frode in competizioni sportive.
Secondo la Procura catanzarese, dagli imputati che saranno ora sottoposti a processo penale, sarebbe stata posta in essere una vera e propria organizzazione criminale che, con il contributo di giocatori, allenatori e direttori sportivi, avrebbe alterato i risultati di alcune gare con lo scopo di realizzare lucrose vincite attraverso il sistema delle scommesse.
Secondo quanto riportato dal quotidiano La Gazzetta del Sud i dettagli delle posizioni i dettagli delle posizioni dei soggetti coinvolti si conosceranno quando il gip fisserà la data della prima udienza e la comunicherà alle parti interessate.
Inizialmente gli indagati erano ottantaquattro, tra i quali anche il capitano del Catanzaro Domenico Giampà per cui quanto meno nell’ambito del processo sportivo la posizione era stata ampiamente ridimensionata visto che in quella sede era stata fatta cadere ogni accusa di combine relativa a Barletta-Catanzaro dell’1 aprile 2015. Il calciatore infatti è al momento squalificato solo per omessa denuncia, come l’ex dirigente Armando Ortoli.
Tornando all’inchiesta penale, il numero degli indagati è diminuito in seguito allo stralcio da parte del sostituto procuratore di tutte le posizioni dei reati commessi nel Napoletano (e quindi le posizioni di circa venti indagati) lasciando le altre sessantatrè a Catanzaro All’avviso di conclusione delle indagini preliminari due indagati hanno chiesto e ottenuto di patteggiare la pena con il pubblico ministero.