Mister Dinolfo è rammaricato per la sconfitta subita a Poggiomarino domenica scorsa ma valuta con positività la prestazione offerta dai suoi.
“Chi non ha visto la partita e legge il giornale può pensare ad una gara dominata dal Real Poggio contro un Barano scadente. Ma vi assicuro che così non è stato perché i miei ragazzi hanno giocato bene, su un campo difficile e nonostante le numerose assenze. Già nel primo tempo, dopo il loro vantaggio, abbiamo avuto ben quattro occasioni con Impagliazzo, Farina e Lombardi che non siamo riusciti a sfruttare e anche nella ripresa siamo andati ripetutamente vicini al gol. Basti pensare che il migliore in campo del Real Poggio è stato il portiere e questo la dice lunga sulla mole di gioco creata dal Barano.”
Stanno pesando come un macigno le assenze che avete in fase offensiva. Infatti, come se non bastasse, negli ultimi giorni si era fermato anche Gianfranco Mattera.
“Purtroppo stiamo pagando queste assenze dall’inizio del girone di ritorno visto che è ormai da due mesi che non riesco a schierare in campo la mia squadra tipo. In attacco già eravamo in emergenza, poi l’assenza di Mattera ci ha penalizzato ancor di più nonostante Gianfranco non sia un vero e proprio bomber. In questi campionato si sa che la differenza la fanno gli attaccanti perché puoi anche non avere grosse individualità a centrocampo ma se davanti hai qualcuno in grado di fare la differenza riesci quasi sempre a fare gol. Noi invece creiamo tanto ma manca proprio chi finalizza l’azione visto che non si può pretendere di porre il peso dell’attacco sulle spalle di due ragazzini.”
Purtroppo, nel 2014 gli aquilotti stanno mantenendo un ritmo da zona retrocessione ed ora la zona playoff è lontanissima.
“Questo rendimento altalenante è dovuto prevalentemente a motivi di finalizzazioni causati dalle assenze numerose che abbiamo in attacco. Se avessimo avuto Oratore credo che almeno una parte delle occasioni create in queste gare le avremmo sfruttate e a quest’ora staremmo parlando di tutt’altra situazione di classifica.”
MARIO LUBRANO LAVADERA