Senza dubbio, il prossimo papa dovrà affrontare anche il tema del deficit finanziario della Santa Sede. Le strombazzate “riforme”, la sbandierata “rivoluzione” sudamericana… si sono presto rivelate un buco nell’acqua e, a parte lo stipendio dei cardinali (ma non si poteva evitare di nominarne così tanti, rimanendo al di sotto del limite di 120, così come previsto dalla Costituzione Apostolica voluta da GPII?), poco è stato fatto. Insomma, la voragine debitoria della chiesa non accenna a frenarsi.
Ci rimetteranno sicuramente le piccole (e antichissime) diocesi italiane come quella di Ischia.

(Luciano Castaldi)
La spending rewiew applicata alla chiesa (ma il ragionamento va fatto anche per il Comune Unico, l’accorpamento dei circoli didattici, ovviamente, la sanità) fa sorgere un serie infinita di quesisti. Il primo: ma possibile che tutto debba essere quantificato, monetizzato, trasformato in una questione di “costi e ricavi”?
E, visto che si parla di “tagli”, perchè non si comincia col ridurre il numero dei cardinali e dei vescovi emeriti (che pure credo abbiano un costo) e dei tantissimi vescovi ausiliari? A che servono quattro cinque vescovi per le grandi città come Milano, Roma, Napoli?
Non ne basta uno?
Soprattutto, visto che si parla tanto di costi superflui da eliminare, perchè non evitare tutta quella miriade noiosissima di convegni, dibattiti, incontri, sinodi con il loro profluvio di chiacchiere che poi vanno a finire in pubblicazioni costosissime destinate al macero o, nella migliore delle ipotesi, ad ammuffire in vecchi e bui magazzini?
Lo ripeto: nella vita degli uomini e delle loro comunità (Comuni, frazioni, scuole, associazioni, le parrocchie) non conta solo ciò che è “utile”, ma anche ciò che è bello. Valgono i rapporti umani, le occasioni di incontro, la “prossimità”, per usare una espressione cara all’ecclesialese 3.0.
Vale anche per la chiesa in Ischia, che (riflesso dell’intero occidente sazio e disperato), rischia di finire ai margini delle tanto accarezzate (almeno a parole) periferie geografiche ed esistenziali.
di Luciano Castaldi