Doveva essere la panacea per tutti i mali del traffico di Ischia Porto, rischia di diventare l’ennesimo ecomostro che deturperà Il territorio dell’isola d’Ischia. E va aggiunto che si rischia di “stracciare” circa 20 milioni di euro provenienti dai Fondi Europei. Dopo dieci anni di “tira e molla” tra amministratori, politici ed istituzioni il progetto del parcheggio della Siena, di proprietà dell’avv. Santaroni, è stato sequestrato. Il provvedimento a pochi giorni dalla sua inaugurazione..
Secondo il cronoprogramma il parcheggio doveva essere collaudato e consegnato alla città entro e non oltre il prossimo mese di giugno. Invece a quattro mesi dalla fine dei lavori la situazione è cambiata drasticamente con i sigilli dei vigili urbani a seguito del provvedimento d’urgenza del Comune di Ischia che ne ha ordinato la demolizione.
La notizia divide l’opinione pubblica tra favorevoli e contrari. Eppure è innegabile che il territorio dell’isola d’Ischia, ma soprattutto Ischia Ponte avrebbe bisogno di un’area per la sosta delle auto soprattutto nel periodo estivo. Infatti, durante la stagione turistica, il traffico veicolare e la frequenza degli autobus di linea creano numerosi disagi alla popolazione residente, e non solo, rendendo la vivibilità della zona insostenibile.
E tra i favorevoli al provvedimento dell’amministrazione c’è Gianni Vuoso del comitato “Salviamo Ischia Ponte” che ha affermato: “Prendiamo atto dell’ordinanza comunale n. 31 che comunque riteniamo molto tardiva. Infatti, non si comprende perché permettere al privato di realizzare un’opera del genere con tutte le criticità che sono comunque emerse e solo all’ultimo momento ordinarne la demolizione. Qualcuno dice che abbiamo vinto una battaglia: quella di aver vinto la prepotenza sì. Ora non ci resta che seguire le prossime puntate”.
Molti cittadini invece non hanno gradito tale decisione del comune e protestano il loro malcontento: “Il professore non se ne rende forse conto del guaio, resterà così per qualche secolo come la caserma dei carabinieri sopra Citara e quel mostro in bellavista sulla collina di Sant’Antuono ad Ischia che doveva essere un Albergo.”
E ancora:-“Come si ripristina una zona sventrata e con tonnellate di cemento armato gettato??? Gianni Vuoso attendiamo risposte”.
E c’è chi aggiunge: “Una colata di cemento armato all’ingresso di un borgo antico, Usurpazione morfologica dello stato dei luoghi prima adibito a terreno agricolo coltivato e parcheggio. Radicale mutazione e diversa destinazione del luogo in area soggetta a vincolo paesaggistico. Il tutto sorge su acque freatiche a ridosso di una spiaggia. Compromissione della visuale panoramica dalla strada che ha come sfondo una perla rara sua maestà il Castello Aragonese. Eliminazione muro caratteristico a secco “le cosiddette parracine” il tutto per lasciare spazio ad uno scempio ora sottoposto a sequestro e ripristino dello stato dei luoghi. Un danno enorme ed inestimabile per l’intera comunità. L’opera è privata, ma chi doveva evidentemente spinto da forti interessi ha fatto quasi terminare l’opera. Siccome le campagne elettorali si fondano negli uffici tecnici ove illegalità si trasforma in permessi a costruire di dubbia fattibilità. Da onesto cittadino chiedo ed invito la magistratura a recarsi negli uffici tecnici per aprire un’indagine e individuare gli eventuali colpevoli che dovrebbero essere radiati dai pubblici uffici così come chi copre ruolo istituzionale e permette favoritismi in cambio di voti??? Caro sindaco è pur vero che l’opera è privata ma chi doveva vigilare controllare cosa ha fatto in tutti questi anni visto anche le denunce e le lotte del comitato. Le ricordo che lei è sovraintendente al funzionamento degli uffici e dei servizi. È l’ennesima figuraccia sua e dell’intera Amministrazione. È il caso di rassegnare le sue irrevocabili dimissioni.”
Altri ancora: “Non capiscono che quel parcheggio è vitale per i commercianti di Ischia ponte, fatelo finire per ieri non per oggi! L’opinione pubblica continua ad essere divisa: “Demolire il mostro di Ischia Ponte? La migliore opera mai esistita ad Ischia!”
Ed infine: “Voglio sperare che davvero non si stia pensando di demolire quanto sino ad ora fatto e che questo sia solo un atto obbligato per poter contestare e sanzionare economicamente gli eventuali abusi e difformità commesse! Ripartire da zero sarebbe un ulteriore danno per la cittadinanza, oramai l’opera è prossima al completamento e mi auguro che un compromesso sarà trovato. Certo resta più di una perplessità su come sia possibile che su un cantiere di un’opera di tale rilevanza e strategicità per il territorio, che si è trascinato per oltre un decennio e da sempre attenzionato, ci si accorga di probabili abusi e difformità solo nell’imminenza del completamento, magari domande di questo tipo se le porrà pure la magistratura”.
Se il comune ha calato il sipario sul parcheggio della Siena realizzato dall’Avv. Santaroni, non si spegne la dialettica tra chi festeggia per il provvedimento che porta alla demolizione e chi avrebbe voluto che mai si fosse giunti a questa conclusione, Ma la domanda finale è d’obbligo: può avere un futuro Ischia Ponte senza un parcheggio che decongestioni il centro storico?