DE PATRE: «IL MIO SARA’ UN CHIETI D’ATTACCO»

 

NOTIZIE DA CHIETI. Il nuovo Chieti di Tiziano De Patre balla sulle due punte. Il tecnico neroverde ha tante idee in testa (difesa a tre o a quattro, centrocampo a rombo, uso del trequartista), ma la sua prima certezza è quella di giocare con due attaccanti vicini.

«Il mio è un calcio propositivo, le mie squadre devono attaccare e giocare palla a terra», ha detto l’allenatore ex Giulianova, «non ho un modulo in particolare, mi piace sempre cambiare. Voglio prima conoscere bene le caratteristiche dei ragazzi e poi cucire addosso a loro l’abito migliore, anche se ho già visto che questa è una squadra duttile, che può giocare in tanti modi. L’unica certezza, finora, è quella di schierare due punte, già domenica a Ischia».

Tiziano De Patre è stato subito chiaro: il suo Chieti sarà più offensivo rispetto a quello di Pino Di Meo. E non poteva essere altrimenti visto il paradosso che vede i neroverdi avere la seconda miglior difesa del girone (14 gol subiti) e il secondo peggiore attacco (15 reti segnate). Palla a terra, inserimenti dei centrocampisti, spinta dei terzini. Un gioco all’attacco. È stato questo, lo scorso anno, il marchio di fabbrica di De Patre, che ha ottenuto il record di 13 risultati utili consecutivi e portato il Chieti fino alla semifinale play off con L’Aquila.

Quella squadra era una macchina da gol, che realizzò 43 reti in 34 partite (quarto miglior attacco) e 29 punti nelle prime 19 gare (Di Meo ne ha fatti 23). Una squadra diversa da quella del tecnico di Trani, che difendeva bene, ma attaccava male.

L’idea di De Patre è quella di tornare a segnare con regolarità, dando più peso all’attacco e sostegno a Guidone, sempre troppo isolato lì davanti. Gaeta è la spalla ideale dell’ex Fondi, ma domenica a Ischia sconterà l’ultima giornata di squalifica e lascerà il posto quasi sicuramente a Cinque. A proposito dell’ex giocatore della Lazio: se Di Meo lo ha sempre sacrificato come esterno d’attacco, De Patre lo farà giocare nel suo ruolo naturale di prima punta.

«Per me Cinque è più un attaccante che un esterno», conferma il tecnico neroverde, «e agirà vicino alla porta».

Assodato che il nuovo Chieti giocherà con due attaccanti, resta da capire con quale modulo. De Patre non ha mai avuto un sistema di gioco fisso e anche lo scorso anno ha sempre cambiato: 4-3-1-2, 3-5-2 e 3-4-1-2 (per un periodo anche 4-2-3-1). Se Di Meo giocava con il 4-2-3-1 e il 4-3-3, ma sempre con Guidone troppo isolato, con gli esterni che non saltavano l’uomo e non entravano mai dentro l’area, De Patre ridisegnerà il Chieti o con il 3-5-2 o con il 4-3-1-2. L’idea di base è quella di giocare con tre centrali difensivi che possono anche impostare la manovra, come Terrenzio, Daleno e Di Filippo, e con due terzini di spinta in fase di possesso (De Giorgi a destra e Turi a sinistra) che ripiegano in una difesa a cinque quando la palla è tra i piedi degli avversari.

DA IL CENTRO di PESCARA

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