Il centro sinistra di nuovo compatto affila le armi contro la manovra finanziaria di Caldoro in cui è stato infilato di tutto anche delle modifiche alla legge elettorale e un nuovo condono “elettorale”. Stamattina c’è stata una conferenza stampa di Pd, Centro Democratico, Socialisti, Verdi e Sel. “Le norme proposte – attacca Francesco Emilio Borrelli dell’esecutivo nazionale dei Verdi – sono indegne e scorrette sia da un punto di vista politico che istituzionale. Tentare di sconfiggere l’eventuale candidatura di Vincenzo De Luca Sindaco di Salerno con una legge ad hoc è davvero oltre i limiti della decenza. Legge che ovviamente non si è mai pensato di applicare sulla palese incompatibilità dell’assessore all’ ambiente Giovanni Romano che da 4 anni è anche contemporaneamente Sindaco di un comune di oltre 20mila abitanti. Infatti se per i sindaci varrà l’ incandidabilità alla carica di consigliere regionale, gli assessori regionali, invece, potranno essere anche primi cittadini”.
“Inoltre con la modifica dell’articolo 9 della legge regionale numero 10 del 2004 – continua Borrelli – sostanzialmente si aumenta il periodo a disposizione dei comuni per esaminare le pratiche di sanatoria. Ancora, viene specificato che per le disposizioni riguardo all’accesso al condono non si applicano sono per le costruzioni che ricadano in zone sottoposte a vincoli, qualora quest’ultimi comportino l’inedificabilità assoluta e siano stati imposti prima dell’esecuzione delle opere stesse. Insomma, se approvata la norma, sarebbero condonabili le opere edilizie realizzate in zone sottoposte a vincolo paesaggistico. Ciò consentirebbe di salvaguardare migliaia di abitazioni a rischio abbattimento secondo la Regione Campania, su cui insistono, per gran parte, già provvedimenti giudiziari ed inoltre darebbe il via alla possibilità di nuove edificazioni in aree vincolate come Ischia, il Parco del Vesuvio, la penisola sorrentina, i Campi Flegrei e tanti altri siti dove non il cemento ha causato devastazioni senza precedenti negli anni e che sono anche a rischio vulcanico e sismico e quindi dovrebbero avere innanzitutto via di fuga sicure e collaudate invece di edificazioni che spesso impediscono proprio la possibilità di allontanarsi rapidamente”. Altro che vie di fuga dal Vesuvio in caso di emergenza, Caldoro pensa solo alle vie del cemento”.