Come abbiamo visto il 2021 è stato un anno caratterizzato dall’ascesa di un tipo di intrattenimento nuovo, dinamico e veloce in termini di fruizione. Lo streaming video ha dettato i tempi e le agende di molti studios cinematografici, visto che questo settore era stato colpito, più degli altri, a causa dell’emergenza sanitaria tutt’ora vigente. La notizia più recente da commentare riguarda la volontà da parte di Netflix di entrare attivamente nel campo dei giochi. Questo vuol dire che oltre a Google Stadia, Microsoft e Apple Arcade, ci sarà un altro colosso, al pari di Amazon che detterà la linea non solo per lo streaming video, ma anche per il mondo dei giochi in modalità cloud gaming. Inutile dire che la notizia è stata salutata con entusiasmo dagli addetti ai lavori, ma anche dalla borsa valori, visto che da qualche tempo Netflix è entrata ufficialmente come titolo e sta scalando la classifica dei too big to fail, come si usa dire negli States, quando si parla di qualcosa di importante destinata ad avere un successo lungo e duraturo.
Adesso, sebbene l’impatto della pandemia sia sull’impegno che sulla spesa nel 2020 sia stato complessivamente positivo, ci sono stati anche ostacoli significativi derivanti dalle restrizioni di blocco. I mandati di lavoro da casa hanno interrotto lo sviluppo di molti titoli software, con molti rilasci posticipati alla seconda metà di quest’anno o al 2022. Mentre sia Activision che EA hanno recentemente confermato che le ultime puntate dei rispettivi franchise di punta saranno lanciate nei tempi previsti entro le festività natalizie, gli analisti si sono chiesti se le società stiano tagliando gli angoli per rispettare le scadenze annuali al fine di soddisfare gli azionisti. Van Zelfden ha affermato che il lancio disordinato di Cyberpunk 2077 da parte dello studio polacco CD Projekt Red lo scorso dicembre dovrebbe essere un’importante lezione per altri editori che è meglio perdere una data di lancio piuttosto che vendere un gioco influenzato dai problemi di produzione dovuto all’emergenza sanitaria.
CD Projekt ha perso due terzi della sua capitalizzazione di mercato dopo il lancio di Cyberpunk e ora la domanda nella mente di tutti è se la loro reputazione può recuperare”, ha detto Van Zelfden. “Certamente, Activision ed EA farebbero meglio a perdere un quarto o due piuttosto che la maggior parte del loro valore viene distrutta lanciando un prodotto scadente”. Tuttavia, Neil Barbour, analista di Kagan, un gruppo di ricerca sui media all’interno di S&P Global Market Intelligence, ha sostenuto che le recensioni negative possono o meno affondare la redditività finanziaria a lungo termine di un gioco e non avere alcun gioco sugli scaffali dei negozi nel run- fino a Natale provocherebbe probabilmente un maggiore caos finanziario per gli editori.
Oggi il settore del gaming e quello parallelo dei software per il gambling online, hanno avuto una crescita esponenziale da quando la massa critica si è trasferita sui device mobili come smartphone e tablet. Risolto questo inghippo per le realtà come https://casino.netbet.it/ le cose sono andate piuttosto bene con una crescita esponenziale pari al 18-25% attestata a cavallo tra il 2016 e il 2019.
“Gli editori stanno cercando di ritagliarsi un profilo di entrate più coerente con giochi di servizi live e altri contenuti aggiuntivi digitali, ma sono ancora in gran parte dipendenti dalle grandi uscite di fine anno che vendono milioni di copie a $ 60 o $ 70 al pop, ” ha detto Barbo. L’emergenza sanitaria ha anche portato a una carenza di approvvigionamento globale di chip essenziali utilizzati nell’hardware di gioco, tra cui la nuova Xbox Series S/X di Microsoft Corp. e le nuove console PlayStation 5 di Sony Group Corp.
Per garantire che i loro giochi raggiungano il numero massimo di consumatori, la maggior parte degli editori, inclusi Activision ed EA, prevede di lanciare i loro prossimi titoli anche su console meno recenti. “Non è così sorprendente vedere i grandi editori tenere d’occhio il vecchio hardware mentre prendono di mira la nuova generazione”, ha detto Barbour. “Un anno di vendite di console, anche nelle migliori condizioni, di solito non è sufficiente per costruire il tipo di base installata a cui sono abituati i grandi giochi di successo”.