CORONAVIRUS. ULTIMO POSITIVO A SERRARA, CARUSO CHIARISCE: “APPARTIENE A VILLA MERCEDE”

Il tampone positivo assegnato ieri sera, 20 aprile, al comune di Serrara Fontana appartiene ad una paziente di Villa Mercede, certificando quello che è il decimo caso ascrivibile alla RSA. A chiarirlo è lo stesso primo cittadino Rosario Caruso in un lungo comunicato affidato ai social network questa mattina:

“Una paziente di Villa Mercede il cui primo tampone era risultato negativo, sabato è stata sottoposta a nuovo tampone in quanto venerdì sera manifestava una leggera febbricola. Considerate le condizioni di salute della signora purtroppo compromesse da una grave patologia i medici hanno deciso di adottare questa ulteriore precauzione (altro tampone) e nel contempo, in attesa dell’esito del tampone hanno provveduto ad isolarla dalle altre pazienti anche se al momento risultava negativa. Ieri tarda mattinata la paziente in questione, dopo la consueta visita effettuata dall’equipe del Rizzoli, è stata trasferita al Rizzoli. Ieri sera alle 23 circa mi è stato comunicato l’esito del secondo tampone, purtroppo risultato positivo. Questa è la fedele ricostruzione degli avvenimenti. Tutto il resto sono inutili supposizioni.

La tutela della privacy impedisce, giustamente, di rivelare notizie attinenti allo stato di salute dei pazienti.
Il buon senso però dovrebbe permettere a tutti i cittadini di non avallare ipotesi che senza cartelle cliniche e altro diventano uno strumento pericoloso atto solo a creare isteria e altro. Stamattina tutti gli operatori di Villa Mercede si stanno recando presso la postazione mobile adibita a Lacco Ameno per la somministrazione del secondo tampone.
Segno questo che non si sta abbassando la guardia. Recarsi personalmente presso la struttura mobile consente di effettuare il tampone in sicurezza, senza nemmeno scendere dall’abitacolo, consente inoltre di somministrare i tamponi in minor tempo, cosa questa che preme a tutti. Tutti i pazienti stamattina verranno sottoposti nuovamente a tampone presso la struttura per ovvi motivi di difficoltà a farli spostare, come hanno fatto i dipendenti.

I dipendenti risultati positivi – conclude il primo cittadino – devono stare in isolamento e non avere contatti con alcun familiare! Per quelli posti in quarantena vale la stessa regola! Mi preme sottolineare che chi lavora presso strutture ospedaliere deve avere ancora più cautele rispetto al cittadino che lavora in altro ambito. Molte più cautele! Lo impone il tipo di lavoro scelto e il rispetto che deve avere per i pazienti”.

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