Il farmaco antivirale sperimentale remdesivir è superiore allo standard di cura per il trattamento di Covid-19, in particolare ‘accorciando’ i tempi di guarigione, secondo un rapporto pubblicato sul ‘New England Journal of Medicine’.
L’analisi preliminare si basa sui dati del trial terapeutico adattivo Covid-19 (Actt) sponsorizzato dal National institute of allergy and infectious diseases (Niaid), guidato da Anthony Fauci. Lo studio randomizzato e controllato ha arruolato adulti ricoverati con Covid-19 con evidenza di coinvolgimento del tratto respiratorio inferiore (malattia generalmente da moderata a grave). Gli studiosi hanno scoperto che remdesivir è stato benefico soprattutto per i pazienti ospedalizzati con forma grave di Covid-19 che avevano bisogno di ossigeno supplementare. I risultati sui benefici in altri sottogruppi di pazienti sono stati meno conclusivi in questa analisi preliminare.
Lo studio è iniziato il 21 febbraio 2020 e ha arruolato 1.063 partecipanti in 10 Paesi in 58 giorni. Ebbene, il rapporto rileva che i pazienti che hanno ricevuto remdesivir hanno giovato di un tempo di recupero più breve rispetto a quelli che hanno ricevuto placebo. Lo studio ha definito il recupero come dimissioni dall’ospedale o uno stato medico sufficientemente buono da essere dimessi dall’ospedale. Il tempo mediano di recupero è stato di 11 giorni per i pazienti trattati con remdesivir, rispetto a 15 giorni per quelli che hanno ricevuto il placebo. I risultati sono statisticamente significativi e si basano su un’analisi di 1.059 partecipanti (538 che hanno ricevuto remdesivir e 521 che hanno ricevuto placebo). In definitiva, secondo gli autori i risultati supportano remdesivir come terapia standard per i pazienti ricoverati in ospedale con Covid-19 e che richiedono una terapia con ossigeno supplementare. L’8 maggio 2020 il Niaid ha iniziato uno studio clinico (noto come Actt 2) per valutare remdesivir in combinazione con il farmaco antinfiammatorio baricitinib rispetto al solo remdesivir.