Qualche lettore mi ha chiesto se le considerazioni che, periodicamente, faccio della gestione politica
isolana siano il frutto di obiettive disamine o, invece, dettate da antipatie personali. Escludo in modo
categorico che la seconda ipotesi abbia mai albergato in me o mosso il mio inchiostro ritenendo di
averlo dimostrato infinite volte sia quando ero esposto in politica che successivamente alla decisione
di dimettermi, da consigliere comunale di Serrara, 17 anni fa.
Questa settimana, a conforto, ritengo
opportuno esprimere qualche considerazione positiva dell’operato del sindaco del mio comune, la
dr.ssa Irene Iacono che, nel corso della campagna elettorale dell’ottobre scorso, ritenendomi non
partecipe al suo programma elettorale, era rimasta contrariata che l’avessi definita, in più di
un’occasione, “una donna affascinante”. Non era, da parte mia, intesa come “deminutio capitis” e mi
è dispiaciuto che sia stata così ritenuta. A distanza di circa 270 giorni dall’insediamento, cogliendo
alcune positività dell’azione amministrativa serrarese cerco di riparare, l’incauta considerazione. È
bello, innanzitutto, rilevare che il primo cittadino del mio comune non smarrisce mai il senso del
garbo personale frutto, sicuramente, di un’ottima educazione di base e di un corredo culturale di
riguardo. Con il garbo che la contraddistingue, che non ritengo esclude la decisione, la signora Irene
Iacono ha posto in essere, forse nemmeno immaginando l’effetto domino che avrebbe innescato,
uno dei primi interventi in Italia di conservazione, in pubblico, del pudore personale. Mi è stato,
infatti, riferito che agli inizi dello scorso mese di giugno, rimasta incuriosita che alcuni suoi consiglieri,
dandosi alla macchia dell’impegno politico, percorrevano con sospetta frequenza l’istmo di S.Angelo,
nella doppia direzione e, senza dire alcunché, si è recata a ispezionare i luoghi.
Notando, in uno dei
lidi, una bellissima ragazza applicata ad accompagnare i clienti ai lettini prendisole con un
ridottissimo perizoma, non ha avuto esitazione a richiamarla, intimandogli sottovoce, di meglio
considerare il senso del pudore celando, un po’, dell’eccellente mercanzia esposta che distraeva la
tensione politica maschile. La ragazza comprendendo il “senso istituzionale” dell’invito, non ebbe
remore a fasciare il suo bacino con un bel pareo. L’azione, pur non apprezzata dai guardoni del posto
e dai suoi consiglieri, divulgata via social è stata considerata positivamente in più parti d’Italia e, in
tante realtà turistiche, i sindaci si sono fatti sentire, con ordinanze appropriate, per limitare
esposizioni fisiche di persone che spesso smarriscono sia il senso del pudore che del decoro. Brava
sindaco Iacono, con un semplice gesto i consiglieri sono tornati a lavoro ed il senso del pudore è stato
tutelato. Come si suol dire due piccioni con una fava! Altro evento positivo da ascrivere al primo
cittadino serrarese è stato la, possente, pressione esercitata sul nuovo consiglio metropolitano
affinché, tra i primi interventi, fosse finanziato il progetto per la messa in sicurezza del piazzale di
“Cava Grado” del quale ho scritto tante volte, denunciando il pericolo.
Due milioni di euro stanziati,
sull’unghia, per far fronte ad un evento che potrebbe isolare S.Angelo dal resto dell’isola. Che dire se
dare del bravo al sindaco Irene Iacono del quale non avrei mai immaginato altre sensibilità che, pur
non incontrando il mio consenso, non ho difficoltà a riconoscere e ad ascrivere tra le positività. Il
primo luglio, mezza isola è stata interessata, per alcune ore, da un black out elettrico sia per le utenze
private che per la linea pubblica. S.Angelo, al buio, era bellissima. Seduto sul terrazzo di casa mia,
fantasticavo nel guardare la Torre e l’Istmo di S.Angelo, avvolte in una penombra a malapena
smorzata dal cristallìo sul mare di un cielo stellato come non mai. Mentre i ricordi mi portavano
all’infanzia ed alla prima giovinezza quando, in condizioni simili (non essendo, il paese, stato ancora
coperto dalla rete elettrica), si tentava qualche approccio romantico nel percorso tra la Torre e
l’Istmo. Dopo circa mezz’ora, però, la ditta dell’energia, faceva vari tentativi per ridare il servizio
partendo dall’illuminazione pubblica.
Mi accorgevo, nei vari tentativi, che l’unico segmento che
reggeva era quello che illuminava l’istmo ed il porto di S.Angelo. Con essi si accendeva (o si spegneva
nei vari tentativi) anche l’insediamento privato sorto sullo scoglio delle parate di cui nelle settimane
scorse c’è stato l’interessamento del senatore De Falco. Sei grosse lampade si accendevano e,
nell’immensità delle tenebre, allungavano il fascio di penombra, delle meraviglie santangiolesi, fino
allo Scoglio delle Parate, conferendo all’insieme una armoniosità paesaggistica da restar senza fiato!
In un lampo di umana debolezza, pensai alle enormi sensibilità degli altri ed alla pochezza del mio,
incorreggibile, senso distintivo tra ciò che è pubblico e ciò che non lo è!! acuntovi@libero.it