Bagarre alla Camera oggi, impegnata nelle votazioni del decreto su Genova. Al momento di votare la parte del provvedimento con le norme sul ‘condono Ischia’ i deputati del Pd, che per tutta la mattinata avevano tenuto impegnata l’aula con l’ostruzionismo, hanno sollevato dei cartelli di protesta con la scritta ‘No al condono Di Maio’ e intonato il coro ‘onestà, onestà’. Dopo qualche istante e l’intervento degli assistenti parlamentari, il presidente della Camera, Roberto Fico, ha interrotto la seduta.
“Siamo in aula a votare il condono per Ischia voluto da Di Maio. Quel condono che secondo i grillini non esiste. Peccato che il titolo dell’articolo 25 del decreto in questione sia ‘definizione delle procedure di condono’. E che quel titolo l’abbiano scritto loro – ha scritto Matteo Orfini su Fb – A ulteriore dimostrazione di quanto sto raccontando, a dire che è un condono e a difenderlo stanno intervenendo i parlamentari di Forza Italia, che sulla materia sono oggettivamente delle autorità”.
“Mi fa impressione questa maggioranza trasversale che si crea a favore del condono”, ha sottolineato nel suo intervento l’onorevole Rossella Muroni di Liberi e Uguali. “Questo è un Paese che rimane inchiodato agli interessi degli speculatori edilizi e di una politica che su questo non si fa scrupolo. Voi otterrete consenso, ma otterrete anche una grande responsabilità, che si chiama messa a rischio della salute dei cittadini”.
In realtà l’onorevole carlo sarro di Forza Italia – che da quando era senatore ha sempre affrontato la questione del condono edilizio soprattutto in campania – ha spiegato che il decreto tratta “semplicemente della utilizzazione dell’applicazione di disposizioni di leggi già vigenti che hanno trovato una pacifica ed incontestata applicazione su tutto il territorio nazionale.
Ad ulteriore semplificazione del dibattito, di per sé acceso, è intervenuto poi l’onorevole antonio federico del Movimento 5 stelle: “con questo articolo 25, quello che si va semplicemente a dire all’Amministrazione comunale è: chiudete queste procedure entro i sei mesi, perché dobbiamo capire, come struttura commissariale, che tipo di intervento si può fare e che tipo di risarcimento può essere dato esclusivamente alle abitazioni che hanno subito danni o ordinanze di sgombero che sono state certificate con schede AeDES. Quindi – precisa ancora – non siamo neanche parlando di tutte le procedure di condono aperte su Ischia, che è un faldone di 28 mila solo per l’isola di Ischia, ma parliamo delle 1000 che sono state toccate dall’evento sismico dell’anno scorso”.