CNDDU. L’IMPORTANZA DELLA LIBERTA DI STAMPA

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Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani, in occasione della Giornata
Mondiale della libertà di stampa che si celebra ogni anno il 3 maggio, intende sensibilizzare il
mondo della scuola sulle tematiche di tutela della libertà di stampa, sottolineare l’importanza del
ruolo dei giornalisti e celebrare la memoria di chi ha perso la vita svolgendo il proprio dovere.
Tale giornata è stata celebrata la prima volta nel 1993 dopo essere stata proclamata dall’Assemblea
Generale delle Nazioni Unite. Il suo obiettivo è informare i cittadini delle violazioni della libertà di
espressione che avvengono in moltissimi Paesi. Libertà sancita dall’articolo 19 della Dichiarazione
universale dei diritti dell’uomo e, per quanto concerne il nostro Paese, dall’articolo 21 della
Costituzione “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo
scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o
censure”.
La vera democrazia non può esistere senza la libertà di stampa. Il cuore pulsante delle nostre società
democratiche è l’esistenza, infatti, di una stampa indipendente e sostenitrice del pluralismo.
La vox veritas del giornalismo ben fatto che offre e commenta i fatti di attualità è garanzia per poter
offrire regolarmente i fatti della vita umana. La stampa arricchisce la vita delle persone e permette
di conoscere la vastità del mondo. Purtroppo negli ultimi anni la stampa è diventata l’obiettivo
mirato, la vittima collaterale dei conflitti armati. Sono sempre di più, inoltre, i giornalisti che lottano
quotidianamente per evitare bavagli e censure e per difendere il diritto all’informazione ripugnando
qualsiasi tipo di compromesso. La situazione della libertà di stampa nel mondo è preoccupante, con
un netto peggioramento rispetto agli anni precedenti.
In Russia la repressione dei media indipendenti è aumentata, molti giornalisti sono costretti a
esiliare per sfuggire al carcere. Anche in Palestina la situazione è drammatica, troppi giornalisti
sono morti sotto le bombe.
È fondamentale sostenere i media indipendenti, promuovere leggi che proteggano i giornalisti e
garantire la pluralità dell’informazione per preservare una società democratica e informata. È
fondamentale che le istituzioni e la società civile lavorino insieme per garantire un’informazione
libera e pluralista, essenziale per una democrazia sana e funzionante. Al contrario, però, è sempre
più marcato e costante, in moltissimi Paesi del mondo, il controllo politico sui media e le
intimidazioni, che a volte sfociano in vere e proprie minacce all’indipendenza giornalistica. Anche
l’Italia sta affrontando sfide significative per mantenere una stampa libera e indipendente. Le
pressioni politiche, le leggi restrittive e le minacce ai giornalisti pongono a rischio la qualità
democratica del Paese. Secondo una riunione dell’Osservatorio sulle minacce ai cronisti tenutasi
alla Prefettura di Milano nel 2025, in Italia, oltre 250 giornalisti sono sotto vigilanza delle forze
dell’ordine e almeno 20 vivono sotto scorta. Inoltre, nello scorso anno sono stati registrati 114
episodi di intimidazione nei confronti dei giornalisti. I dati sono veramente allarmanti e ci spingono
ad una riflessione che dovrebbe essere immediatamente affiancata a interventi urgenti ed efficaci.
“Un cronista sotto scorta è una sconfitta per la democrazia”, così ha giustamente affermato
Alessandra Costante, segreteria generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI).
Nel 2025 sono stati uccisi almeno sei giornalisti a livello globale e 124 sono morti nel 2024. La
maggior parte delle uccisioni si è verificata in zone di conflitto, con particolare gravità in Palestina
o comunque nei Paesi in cui la libertà di stampa è gravemente compromessa. Il caso di Cecilia Sala,
la giornalista italiana che lo scorso dicembre è stata arrestata a Teheran con regolare visto
giornalistico mentre stava lavorando ed è rimasta per 21 giorni nel carcere duro di Evin, si inserisce
nel contesto globale, molto preoccupante per la libertà di stampa, che stiamo cercando di delineare.
È di pochi giorni fa la notizia della morte della giornalista ucraina Viktoriia Roščyna, di appena 27
anni, trovata senza vita dopo essere scomparsa nell’agosto 2023, mentre documentava la vita nelle
zone occupate dalla Russia. La sua morte ha suscitato indignazione internazionale e richieste di
indagini approfondite. Il suo corpo è stato restituito all’Ucraina con segni evidenti di torture, tra cui
abrasioni, ustioni da elettricità, una costola rotta e la mancanza di organi vitali come cervello, occhi
e trachea; supplizio perpetrato per nascondere la causa della morte.
Roščyna era nota per i suoi reportage nelle aree occupate e per i suoi report sulle violazioni dei
diritti umani da parte delle forze russe. Purtroppo l’elenco dei giornalisti martiri è molto lungo, per
questo anche se ci limiteremo a citare solo alcuni nomi intendiamo, attraverso questi nomi,
ricordare tutti gli altri giornalisti. Il nostro pensiero va ai giornalisti palestinesi Hossam Shabat,
Faisal Abu AI-Qumsan, Aymann AI-Jadi, Ibrahim AI-Sheikh Ali, Fadi Hassouna, Mohammed AI-
Ladah e alla fotografa Fatima Hassouna uccisi da bombardamenti israeliani a Gaza; alla giornalista
Oksana Baulina uccisa da un bombardamento a Kiev; alla giornalista Zemfira Sulejmanova morta
saltando su una mina nel Donbass, durante l’invasione russa dell’Ucraina; alla giornalista Daria
Dugina, uccisa da un’autobomba.
La Libertà di Stampa è una necessità per ogni società democratica ed è parte fondamentale dei
diritti promossi dall’ideologia liberale, questo afferma chiaramente la Dichiarazione Universale dei
Diritti Umani. E questo sostiene a chiara voce la Federazione Nazionale della Stampa Italiana
(FNSI), alla quale ci allineiamo, che denuncia “pericoli e rischi per la libertà di stampa” nel nostro
Paese, il quale nel 2025 scende al 49° posto nell’Index di Reporters Sans Frontieres, perdendo tre
posti rispetto allo scorso anno.
“Quando scatta l’allarme dell’Europa?” si chiede preoccupato Vittorio Di Trapani, Presidente
della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI), noto per il suo impegno nella difesa dei
diritti dei giornalisti e nella promozione della libertà di stampa.
Concludiamo il nostro comunicato ribadendo che è davvero inaccettabile pensare che oggi tanti
siano i reporter che rischiano la propria vita in nome del nobile principio della libertà
d’informazione, pilastro fondamentale della società democratica.
Dobbiamo essere tutti coscienti che diritti e libertà sono in pericolo, a causa di censure, minacce,
leggi restrittive sulla libertà di espressione, sorveglianza e violazioni della privacy, e spetta ad
ognuno di noi il compito di proteggere queste nostre preziose tutele. La Giornata Mondiale della
Liberà di Stampa deve essere un faro che illumina la verità per portare alla luce le ingiustizie e
garantire che i governi e le istituzioni siano limpidi e responsabili; è doveroso dedicare un pensiero
a tutti i giornalisti, italiani e cittadini di altri Paesi che ogni giorno sacrificano la loro vita per il
diritto d’informazione, e commemorare chi ha perso la vita solo perché han scelto di essere
portatore di libertà e di verità.
Il CNDDU intende sottolineare con forza l’altissimo valore civile di una giornata così significativa,
la quale ci deve spingere a comprendere pienamente che il valore della libertà non è un diritto
acquisito e immutabile, pertanto va difeso ogni giorno con coraggio e gesti importanti per fare in
modo che niente e nessuno possa scalfirlo, facendoci scivolare in baratri già conosciuti.
Come ogni anno il CNDDU chiede ai docenti della scuola italiana di I e II grado di aderire
all’iniziativa #InchiostroLibero per sensibilizzare gli studenti sul valore della libertà di stampa e
sull’importanza del lavoro e del ruolo dei giornalisti. Anche quest’anno lo facciamo, invitando i
colleghi docenti a coinvolgere i loro studenti nella creazione di una “Parete digitale della Memoria”
dove poter scrivere alcune biografie dei giornalisti che hanno pagato con la vita o con la libertà il
coraggio di raccontare la verità, e ricordare attraverso queste storie il sacrificio di tutti gli operatori
media morti in nome dell’informazione.
Come sempre saremo felici di pubblicare gli elaborati degli studenti sul nostro sito e sui nostri
canali social.
“La libertà di stampa è la misura di una nazione libera”.

prof.ssa Rossella Manco
CNDDU-COORDINAMENTO NAZIONALE DEI DOCENTI DELLA DISCIPLINA “DIRITTI UMANI”