Dopo la vicenda che ha coinvolto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca le acque in casa Pd sono molto agitate. La segretaria regionale Assunta Tartaglione ha convocato alla sede nazionale del Partito, a Roma, tutti i parlamentari campani «per fare il punto sulla situazione politica». La premessa era: non si parla della vicenda giudiziaria che ha investito Vincenzo De Luca. Non parlando del tema del giorno, va in scena una sorta di processo a lei e al partito regionale. Nell’ordine le viene rinfacciata la mancanza di autonomia del Pd da De Luca e dai destini di Santa Lucia; che il Pd non conta nulla; che ha dovuto subire tutte le scelte indigeste anche in campagna elettorale, dagli impresentabili alla Severino, alle bizze leaderistiche di Vincenzo De Luca. I deputati, quasi tutti presenti (mancano i senatori impegnati nelle votazioni alla Camera), si spaccano letteralmente a metà. C’è chi difende la segretaria, ma anche chi, in separata sede, le chiede di fare un gesto di distensione, dimettendosi. E prova del clima teso una turbolenta telefonata tra il vicepresidente della giunta regionale Fulvio Bonavitacola e il capogruppo Pd Mario Casillo. Motivo? I Cinque stelle hanno chiesto una seduta in consiglio regionale per discutere della vicenda e presentare una mozione di sfiducia. Pare che Casillo sia d’accordo. Da qui la sfuriata, in salernitano stretto, di Buonavitacola “Mario tu nun puo’ ffa’ na cosa e chesta a Enzo De Luca. Tu si’ ‘o capogruppo”. La tensione è palpabile. Mentre i parlamentari democratici ieri discutevano al Nazareno, nella sala accanto, c’era Fulvio Bonavitacola. Separati in casa. Una condizione ultimamente molto nota alle cronache.
Fonte: Il Corriere del Mezzogiorno