(c.s.) Mi ero ripromesso, dopo le mie dimissioni da tecnico della squadra “Berretti” dell’Ischia, di non rilasciare dichiarazioni per non incrementare polemiche. Nella trasmissione sportiva di lunedì sera di “Teleischia” e sul quotidiano “Il Dispari” di oggi, martedì 23 settembre, sono stato tirato in ballo dal signor Iodice, direttore sportivo dell’Ischia Isolaverde, in merito all’educazione dei giovani calciatori e della sostituzione fatta dopo trenta minuti al calciatore nonché figlio dell’amministratore unico Di Bello. Sottolineo che la sostituzione del calciatore Di Bello è dipesa da fattori esclusivamente tecnici e tattici. Se di cognome faceva “Altafini”, lo avrei sostituito comunque per una serie di motivi facilmente comprensibili a chi ha assistito alla partita di sabato scorso contro il Foggia.
In merito alla dichiarazione di Iodice relativa al divertimento che bisogna assicurare ai giovani calciatori, e che non sarei stato all’altezza di far divertire ai ragazzi, dando un cattivo esempio effettuando una sostituzione dopo trenta minuti, voglio precisare che in tutti i campionati giovanili, dai nazionali ai provinciali, di frequente si ricorre alla sostituzione dopo pochi minuti anche per incentivare il proprio calciatore a fare meglio e per dare l’esempio agli altri che tale provvedimento può essere adottato anche nei loro confronti.
Sottolineo altresì al signor Iodice che è vero che bisogna far divertire innanzitutto i ragazzi, ma quando si parla di attività di base, al massimo i Giovanissimi. Ero alla guida di una squadra “Berretti” di una società professionistica. Ai ragazzi che fanno attività agonistica in un organico che è ad un passo dalla prima squadra, si chiede maggiore impegno e applicazione affinché maturino e conquistino la fiducia dell’allenatore della prima squadra. In questa attività si cominciano anche a valutare i risultati delle partite.
Questi argomenti sono a conoscenza di, chi come me, fa calcio vero, con grande professionalità e passione da 45 anni. Non lo può sapere un segretario qualunque che per il compenso mensile, più le mance extra, dice qualsiasi cosa senza avere un minimo di dignità. Quella dignità che, a differenza di chi ha sparlato della mia persona, mi ha sempre contraddistinto.
Completata la risposta al signor Iodice, per me la polemica finisce qui. Se Iodice e la società Ischia Isolaverde vogliono, possiamo proseguirla in altre sedi, quelle calcistiche e a quel punto tirerò fuori le carte dal cassetto.
CIRO BILARDI