CENTRO ITALIA. AD OTTO ANNI DAL SISMA, LEGNINI COMMENTA: “NON C’E’ ANCORA TUTELA PER I FAMILIARI DELLE VITTIME DELLE CATASTROFI”

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Nell’anniversario del sisma che otto anni fa sconvolse il Centro Italia, l’ex Commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini esprime il proprio pensiero sul profilo facebook, facendo preciso accenno alla situazione dei familiari delle vittime di tali disastri, sottolineando come il nostro Paese “non ha ancora una legge che tuteli i famigliari delle vittime, nonostante numerose proposte parlamentari in tal senso nel corso di decenni”.

“Rivolgo un pensiero commosso alle vittime e mi stringo ai loro famigliari a otto anni dalle prime tragiche scosse sismiche che tra il 24 agosto del 2016 e gennaio del 2017 sconvolsero la vita a centinaia di migliaia di persone, provocando profonde ferite al territorio e agli edifici di estese aree delle quattro Regioni del Centro Italia – scrive Legnini – Il nostro Paese, spesso colpito da #terremoti e #alluvioni distruttivi, non ha ancora una legge che tuteli i famigliari delle vittime, nonostante numerose proposte parlamentari in tal senso nel corso di decenni. Nel giorno del ricordo, il mio auspicio è che il #Parlamento provveda al più presto a colmare tale vuoto legislativo. Custodisco sentimenti profondi e indelebili maturati nel corso di tre anni di incessante lavoro come Commissario alla ricostruzione, durante i quali il costante impegno è stato rivolto a lavorare ogni giorno, insieme ai 138 Sindaci, a tutte le altre istituzioni coinvolte, ai cittadini e alle loro associazioni, per contribuire a restituire alle famiglie le case e aziende, alle comunità locali gli edifici e le infrastrutture essenziali, insieme a nuove opportunità di sviluppo. Appariva chiaro, infatti, che per la ripresa dei territori feriti occorreva non solo ricostruire, ma provare a delineare una prospettiva di vita e di lavoro, che contrastasse l’abbandono e lo spopolamento. La risposta è stata il programma di sviluppo Next Appennino, insieme ad altre misure alle quali i Governi in carica dal 2020 al 2022 hanno assegnato risorse per 2 miliardi di euro, di cui avviammo per intero l’attuazione e che negli ultimi tre anni hanno prodotto e stanno producendo cantieri pubblici e nuove iniziative imprenditoriali. Le procedure amministrative furono profondamente innovate, puntando su accelerazione e semplificazione, con risultati efficaci, in particolare attraverso il Testo Unico, e tutt’ora sono una leva fondamentale per l’avanzamento della #ricostruzione. Gli stanziamenti complessivi per la ricostruzione furono portati da 6 a 14 miliardi. I frutti di tale straordinario impegno si sono manifestati negli anni scorsi, nonostante il Covid, il 110% e l’esplosione dei prezzi, con l’apertura di 15.700 cantieri fino al dicembre 2022, a fronte di quasi 28.000 progetti presentati. Altri 4.200 cantieri circa sono stati aperti tra il 2023 e il 2024, con altri 3.250 progetti presentati nello stesso periodo. Il mio auspicio è che possano crescere sempre di più, man mano che le progettazioni e le cantierizzazioni si svilupperanno, lungo il percorso tracciato, che può essere certamente migliorato. Ricostruire dopo una catastrofe è un dovere della Repubblica, che impone di unire gli sforzi di tutti con un impegno straordinario che richiede l’esercizio imparziale dei poteri pubblici e un incessante impegno all’ascolto e al lavoro collettivo. Il costante utilizzo del linguaggio della verità e il dovere di rifuggire da tentazioni propagandistiche deve animare l’esercizio delle funzioni pubbliche di fronte alle vite sconvolte delle moltissime persone colpite e alle loro prolungate sofferenze”.