Nuovo ecomostro di Ischia. Terminati i lavori per mettere in sicurezza la spiaggia di Cava dell’Isola a Forio. Verdi: ” è una palizzata orrenda. Un ghetto per bagnanti di 200 metri mentre non si interviene sugli abusi edilizi che hanno fatto crollare il costone. Sarà battaglia”.
Stanno procedendo i lavori di messa in sicurezza di una parte della spiaggia di Cava dell’isola, lavori che dovrebbero permettere la riapertura di circa 200 metri di arenile intorno alla metà del mese di luglio. Come aveva già annunciato nei giorni scorsi il geologo Saverio Toma, ideatore del progetto, si sta intervenendo realizzando una palizzata con pali di ferro, posizionati a distanza di un paio di metri l’uno dall’altro, sui quali si posizionerà una rete elettrosaldata per contenere eventuali crolli.
Il resto della spiaggia invece rimarrà off limits perchè, come sostenuto dallo stesso Toma, gli interventi da fare per la messa in sicurezza sarebbero faraonici e deturperebbero la morfologia del luogo.
Nelle scorse settimane c’era stata una grande tensione sulla spiaggia libera di Ischia. I turisti avevano tentato di scavalcare le transenne per farsi il bagno, altri erano arrivati via mare ed il sindaco Del Deo aveva mandato i vigili urbani a fermarli.
“Se la nuova delimitazione della spiaggia di Cava dell’Isola – attacca il membro dell’esecutivo nazionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli che ha intrapreso una vera e propria campagna a favore di questo lido – è quella che appare agli occhi dei cittadini in questi giorni ci troviamo dinnanzi ad uno scempio inaudito, ad un nuovo e orrendo ecomostro. Una sorta di mostruoso ghetto-pollaio per bagnanti di serie b. Il Sindaco ed il geologo Toma sono tanto attenti alla morfologia del costone deturpato ma non nei confronti di quelle che noi riteniamo orrende edificazioni sorte negli anni”.
“Secondo diversi esperti – continua Borrelli – si tratta di costruzioni invasive e probabilmente abusive che sono state realizzate nel tempo e su cui non si interviene. Mentre per evitare altre polemiche e lavarsi la coscienza viene realizzata questa palizzata della vergogna per soli 200 metri dove “rinchiudere” i poveri bagnanti”. Nessun intervento sulle vere cause del crollo di parte del costone che non è sceso a valle certamente per colpa degli utenti della spiaggia che però sono gli unici che vengono danneggiati da questa assurda vicenda. Questa soluzione non ci soddisfa e siamo pronti a fare una nuova disobbedienza civile contro questo “palizzata per detenuti” organizzando una manifestazione e scavalcando i tralicci del ghetto per bagnanti che stanno realizzando”.
FOTO MIRO IACONO