Ecco come è ridotto, il mitico “Capriccio” che fu di Calise, polo di attrazione turistica negli anni d’oro a Casamicciola: quello che era un’eccellenza ricercata per la pizza e per le serate danzanti, rischia di diventare un monumento al degrado ed all’incuria.
Ed eccolo qui, “insalutato ospite”, ormai ignorato da quanti vi passano accanto, abituati a vederlo nel suo declino inesorabile:
cade letteralmente a pezzi, nell’incuria e nell’indifferenza di tanti, mentre rischia di diventare il gemello – nella sorte – del pio monte della misericordia.
E mentre c’è chi si arrovella per indicarne la futura destinazione, non ci si rende conto che ahinoi la struttura ha i giorni contati, minata com’è dal “tarlo” del tempo che passa…
I calcinacci caduti nella parte esterna, sulle scale dell’ingresso principale, ormai non fanno più notizia.
La fatiscenza delle pareti esterne e dei pilastri di sostegno, ormai ammalorati, non preoccupano nemmeno i frequentatori di quella struttura che vi trovano riparo, né tantomeno ai giovani che in tutte le ore lo colpiscono con violente pallonate!
Per non parlare dell’interno: di quelli che furono gli uffici comunali, restano i faldoni di pratiche ammassati alla meno peggio, ma sicuramente in una condizione indecorosa.
E poi, gli strumenti pagati dai cittadini, monitor e computer sventrati chissà da chi…
Insomma: quello che fu la sede della protezione civile, puntellato alla meno peggio, è stato lasciato al proprio destino, forse aspettando che qualcuno o qualcosa dia il via al cedimento definitivo…
Eh si: mentre si immagina cosa verrà dopo, quello che c’è adesso non da fastidio più a nessuno…eppure la cosa più semplice potrebbe essere la messa in sicurezza dell’intero edificio si da impedire l’introduzione di qualche sprovveduto.
O dobbiamo attendere un nuovo episodio che allunghi la catena già troppo lunga di fatti che hanno già connotato il paese così come citò anche lo stesso eduardo de filippo, di fronte al disastro della sua opera natalizia…
