Caserma forestale a Casamicciola, assolti tutti gli imputati. Il giudice Marco Occhiofino della prima sezione penale del tribunale di Napoli ha infatti assolto “perchè il fatto non sussiste” gli imputati del processo per la costruzione della nuova caserma della guardia forestale nel Bosco della Maddalena a Casamicciola: si tratta dell’eurodeputato Giosi Ferrandino, ex Sindaco di Casamicciola e di Ischia, dell’arch. Silvano Arcamone, già dirigente dell’ufficio tecnico, di Donato Carleo, Provveditore interregionale per le opere pubbliche (Campania e Molise), della funzionaria del Provveditorato alle opere pubbliche interregionale Nicoletta Liviana Buono e di Domenico Parracino, quale legale rappresentante della impresa esecutrice dei lavori. Il giudice ha anche disposto il dissequestro dell’opera.
Nell’udienza di discussione del 19 settembre il PM Alessandro Minucci aveva chiesto la condanna ad un anno e sei mesi di reclusione per tutti gli imputati.
Nel lontano 2009 ebbe un’incredibile eco mediatica a livello nazionale la battaglia politica e sociale portata avanti dal Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista guidato da Domenico Savio contro lo scempio ambientale che si era consumato nella pineta Bosco della Maddalena di Casamicciola Terme per la realizzazione della nuova Caserma Forestale che costò la distruzione di un’intera collina e l’abbattimento di circa cento pini.
Dopo mesi di denunce giornalistiche, di presidi di protesta e di esposti presentati alle Autorità competenti, il cantiere fu sequestrato e furono rinviati a giudizio cinque persone. L’Avvocato Bruno Molinaro per conto dell’”Associazione per la Difesa dei Pini dell’Isola d’Ischia” presentò due diffide per il ripristino dello stato dei luoghi.
Sul posto e con interrogazioni politiche è più volte intervenuto il consigliere regionale dei verdi, francesco borrelli che ha sempre parlato di uno “scempio perpetrato a Casamicciola, dove è stata letteralmente distrutta un’ampia area alberata per fare spazio a una caserma del corpo forestale dello Stato che, da subito, era apparsa spropositata rispetto alle reali esigenze, al di là della scelta sbagliata del luogo su cui edificarla”.