Il bilancio della società Ischia Risorsa Mare, al pari delle altre partecipate dell’amministrazione di Giosi Ferrandino, evidenzia numeri molto strani che fanno nascere forti dubbi sulla veridicità dei dati esposti. E’ mai possibile che una società che gestisce un business così florido, come quello degli attracchi turistici nel porto d’Ischia, chiuda il bilancio con un utile di soli 587 euro? Ovviamente c’è qualcosa che non va con i conti ed il sospetto che questi sono aggiustati e manipolati per altri scopi è sempre più reale. Il Bilancio evidenzia dei dati molto strani come debiti per oltre 800.mila euro nei quali sono ricompresi debiti tributari per € 202.578,00. Con interrogazione presentata al Presidente della società ho chiesto di conoscere il dettaglio di tali debiti, con l’indicazione degli anni di riferimento. Ho anche chiesto di conoscere se il mancato pagamento dei debiti tributari ha generato sanzioni ed interessi e se questi sono stati contabilizzati. La gestione del Porto d’Ischia doveva rappresentare per il Comune la fonte di interessanti guadagni da investire, poi, per scopi pubblici. Con Giosi Ferrandino la gestione della partecipata è diventata un’altra occasione di mala gestio, con operazioni molto discutibili di preferenza verso un operatore, sprechi e spese folli per supportare operazioni clientelari funzionali solo agli interessi elettoralistici di Giosi Ferrandino. Se questa gestione della società ha consentito a Giosi di poter aumentare, in certi periodi, il suo consenso elettorale, dall’altra parte ha determinato il venir meno di ingenti risorse per il Comune che oggi non è in grado neppure di assicurare i servizi sociali di assistenza agli anziani ed ai più poveri. Purtroppo la situazione è destinata a peggiorare se al comando del Comune ci sarà sempre un personaggio come Giosi Ferrandino, che , come sostiene l’ex Sindaco di Casamicciola, è una iattura per la intera isola. E lui aveva maggiori elementi del sottoscritto per affermare ciò a cominciare dalla metanizzazione, per poi arrivare al dissesto ed al baratro dei conti lasciati a Casamicciola