CAMPANIA. STUDIO DELL’UNIONE INDUSTRIALI: ECONOMIA IN CRESCITA, MA GIOVANI IN FUGA

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La Campania ha registrato una crescita del Pil pro capite del 1,7% annuo medio negli ultimi dieci anni, superando la media nazionale. Le imprese campane hanno visto una crescita nella digitalizzazione del 24,2%, rispetto alla media nazionale del 15,8%. Tuttavia, ci sono preoccupazioni per la sostenibilità e la fuga dei talenti.

La regione è caratterizzata da un forte potenziale inespresso, specialmente per quanto riguarda l’occupazione giovanile che per i laureati in Campania è del 70,8%, contro una media nazionale dell’81,6%. La Campania si conferma invece leader nel Mezzogiorno in settori industriali chiave come l’agroalimentare, l’aerospaziale e il turismo, consolidando la sua importanza sia a livello nazionale sia internazionale.

Lo studio presentato da Deloitte all’Unione degli Industriali di Napoli analizza vari aspetti dell’economia campana, tra cui il Pil pro-capite, il tasso di occupazione e la digitalizzazione. La regione è leader in settori come agroalimentare, aerospaziale e turismo.

Mariano Bruno di Deloitte ha evidenziato il potenziale inespresso della regione, in particolare per quanto riguarda l’occupazione giovanile. Il tasso di occupazione per i laureati in Campania è del 70,8%, contro una media nazionale dell’81,6%. La ripresa post-pandemia ha giocato un ruolo chiave nella crescita economica della regione, con un forte contributo da export e turismo. Tuttavia, rimane il bisogno di politiche del lavoro dedicate e una valorizzazione dell’offerta formativa.