Tiene ancora banco la questione degli operatori OSS campani. Dopo mesi di trattative la Regione ha pubblicato un bando ma le sigle sindacali si aspettavano maggiori tutele per chi negli ultimi anni e durante il Covid è stato in prima fila. La richiesta è di rettificare il bando.
Le Organizzazioni sindacali chiedono l’immediata rettifica del bando di concorso unico regionale per Operatore Socio Sanitario pubblicato dalla Giunta Regionale della Campania dopo 10 mesi di mobilitazione e confronti serrati tra Fp CGIL, Cisl FP e Uil Fpl da un lato e l’istituzione di Palazzo Santa Lucia dall’altro. Al termine del percorso, grazie anche all’ottimo lavoro svolto dai rappresentanti della politica in Consiglio regionale, il bando pubblicato rischia di diventare una beffa per tutti gli OSS, dipendenti di cooperative, che durante il Covid hanno garantito il mantenimento del servizio pubblico e per i quali il bando prevede, come per legge, una riserva di posti pari al 50%. Ed è su questo che il sindacato, unitariamente, denuncia il fatto che il bando, così come scritto, rischia di non garantire la riserva a nessuno di quegli “eroi” dei quali in tanti, oggi, si dimenticano. Infatti, il bando richiede un’anzianità di servizio a tempo pieno di 36 ore! Ebbene, premesso che il CCNL con il quale gli OSS hanno lavorato e stanno lavorando presso le strutture pubbliche prevede un tempo pieno di 38 ore, è ben noto alla Regione Campania quasi nessuno di quegli operatori aveva un contratto a 36 ore. Per questa, ed altre ragioni, a partire dalla critica sul fabbisogno indicato nel bando che, a detta del sindacato, è inferiore alle reali esigenze, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl chiedono l’immediata sospensione del bando ed un incontro urgente con la Regione Campania volto a rappresentare tutta una serie di incongruenze in esso previste. Ovviamente, il sindacato chiede anche una traslazione della data di presentazione delle domande al fine di garantire la possibilità di presentare le stesse da parte dei concorrenti al termine delle operazioni di rettifica del bando stesso. “Bisogna rimediare a questa situazione e rettificare il bando – dice Vincenzo Torino, segretario regionale Uil Fpl, – altrimenti sarebbe una beffa per gli operatori in questione e per tutti coloro che si sono impegnati negli ultimi anni dando un valido sostegno alla sanità. Stiamo seguendo la vicenda sin dall’inizio e continueremo a farlo”.