ASCOM INFORMA: CONSUMI E PREZZI, LA CONGIUNTURA CONFCOMMERCIO

L’indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha registrato a giugno 20171 un aumento dello 0,1% rispetto a maggio e dello 0,6% su base annua2. In termini di media mobile a tre mesi, si conferma la una tendenza al rallentamento rispetto a quanto registrato tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017. Questa evoluzione si inserisce in un contesto in cui, pur essendo presenti elementi che rafforzano la ripresa

e le prospettive di crescita, vi sono ancora molti fattori d’incertezza che condizionano l’atteggiamento delle famiglie nei confronti del consumo. I modesti segnali di miglioramento provenienti dal clima di fiducia dei consumatori, tornato a salire a giugno dopo due cali consecutivi, pur incorporando valutazioni positive riguardo la situazione economica del paese, le aspettative future e la situazione personale, evidenziano

preoccupazioni circa un possibile peggioramento della disoccupazione. Anche sul versante delle imprese si è registrata, nel mese di giugno, una moderata crescita della fiducia sia pure con intensità diverse a livello settoriale. Gli imprenditori del commercio al dettaglio segnalano un peggioramento delle aspettative. Al contrario il sentiment degli operatori del settore manifatturiero riflette una dinamica positiva della produzione industriale che, dopo le incertezze dei primi mesi del 2017, sembra avviata verso un percorso meno accidentato. Stando alle stime di Confindustria, dopo il risultato positivo di maggio anche a giugno vi dovrebbe essere stato un miglioramento (+0,4% congiunturale), tendenza che, sulla base di quanto rilevato dal lato degli ordini (+1,0% rispetto a maggio), dovrebbe proseguire anche nei mesi estivi. Tra gli elementi che condizionano i comportamenti delle famiglie in materia di consumo vi sono le difficoltà ad intravedere un precorso di crescita dei livelli occupazionali in grado di ridurre in misura significativa il numero di disoccupati, che continua ad attestarsi su valori prossimi ai 3 milioni. I dati di maggio sull’andamento del mercato del lavoro sono rappresentativi di queste difficoltà. Il numero di occupati è diminuito, in termini congiunturali, di 51mila unità, mentre i disoccupati, sono aumentati di 44mila unità. L’unico elemento positivo è il permanere di una tendenza alla riduzione delle ore di CIG autorizzate (-37% rispetto a maggio del 2016).

LE DINAMICHE CONGIUNTURALI

Rispetto al mese precedente l’ICC ha registrato, a giugno, una modesta crescita (+0,1). Il dato è il risultato di un aumento della domanda relativa ai servizi (+0,3%) e di una variazione nulla della domanda di beni. L’unico aumento di un certo rilievo si è registrato per i beni e servizi per la casa (+0,7%), al cui interno un ruolo determinante è stato svolto dai consumi di energia elettrica. Più contenuta è stata la variazione relativa alla spesa per gli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa (+0,3%). In lieve rialzo sono risultate anche la spesa per i beni e i servizi ricreativi (+0,1%) e quella per i beni e i servizi per la cura della persona (+0,1%), mentre la spesa per gli alimentari, le bevande e i tabacchi non ha mostrato variazioni. In riduzione sono state la domanda di beni e di servizi per la mobilità (-0,4%), a causa del calo della domanda di auto da parte dei privati, la spesa sia per beni e i servizi per le comunicazioni (-0,3%), e quella relativa all’abbigliamento e alle calzature (-0,1%).

LE DINAMICHE TENDENZIALI

La dinamica tendenziale dell’ICC di giugno (+0,6%) è il risultato dell’andamento positivo della domanda di servizi (+2,5%) e del calo della spesa per i beni (-0,3%). A giugno variazioni positive si sono registrate, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, per gli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa (+2,7%), per i beni e i servizi per le comunicazioni (+1,8%) e per i beni e servizi ricreativi (+1,1%). Di intensità più contenuta sono stati gli incrementi della spesa per i beni e servizi per la casa (+1,0%) e delle spese per i beni e i servizi per la mobilità (+0,2%). E’ rimasta stabile la domanda di beni e servizi per la cura della persona, mentre sono risultate in calo, rispetto a giugno del 2016, la spesa sia per gli alimentari, le bevande e i tabacchi (-1,1), in linea con il trend negativo già evidenziato negli ultimi mesi, sia quella per l’abbigliamento e le calzature (-0,4%)

LE TENDENZE A BREVE TERMINE DEI PREZZI AL CONSUMO

Sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo3 , per il mese di luglio 2017 si stima, rispetto a giugno, una variazione dello 0,1. Nel confronto con luglio del 2016 l’inflazione dovrebbe attestarsi al +1,1%.

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