AMBIENTE, IN QUESTO MONDO DI FURBI… TROPPI PINOCCHIO. DI ANTIMO PUCA

“C’era una volta un pezzo di legno”, perché? Comincia esattamente così Pinocchio, anzi, non esattamente così, inizia con: “C’era una volta..” “C’era una volta un pezzo di legno che subito dopo piange”. La natura piange. Piangono le foreste. Piangono i mari. Piangono gli animali. Un pochino piangiamo anche noi. “C’era un pezzo di legno. Questo pezzo di legno che piange non mi piace tanto ed è lì”. Scrive Carlo Collodi: “Non era un legno di lusso, ma un semplice pezzo da catasta, di quelli che d’inverno si mettono nelle stufe e nei caminetti per accendere il fuoco e per riscaldare le stanze”. È dalla semplicità che si può arrivare a toccare e realizzare qualcosa di unico. Il secondo comma dell’art.9 recita: ” la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione” La Costituente, parlando di paesaggio, si riferiva alle bellezze naturali.

(Antimo Puca)

La nozione di paesaggio è maturata quando l’opinione pubblica, e neppure tanta, si è resa conto di quanti danni sono stati fatti fra gli anni 60 e 90. Edificazione selvaggia e molte volte abusiva consentita da norme troppo permissive e perdonatorie. Si è costruito senza tener conto di efficaci sistemi di depurazione acque. L’industria ha usato fiumi e mari come proprietà privata. Come fogne per riversare i loro scarichi. L’agricoltura in perenne lamentela ha fatto un massiccio uso di pesticidi e fertilizzanti chimici. In sintesi, si è pensato ai propri interessi e a corto termine. E oggi, dopo mezzo secolo ce ne accorgiamo? Il reato penale di abusivismo edilizio come tutti i reati va in prescrizione. Quello che non va in prescrizione è la CONSEGUENZA AMMINISTRATIVA. La pena penale si prescrive. La sanzione amministrativa NON va in prescrizione. LA DEMOLIZIONE NON SI PRESCRIVE, come tutte le sanzioni amministrative NON si prescrivono. Il reato penale e la sanzione penale NON si prescrive perché il legislatore ha voluto tutelare l’ambiente, cioè difende gli interessi della natura. Altrimenti nessuno pensa alla natura e tutti ne approfittano. Tentare la strada dell’abusivismo, come fanno in molti e come capita di vedere in diversi programmi televisivi, sembra essere la scelta giusta. Poi però scattano gli sgomberi forzosi e lì sono guai. Al demanio pubblico si aggiunge il patrimonio indisponibile dello Stato, ossia quei beni definiti dall’art. 826 c.c. come: […] le foreste che a norma delle leggi in materia costituiscono il demanio forestale dello Stato, le miniere, le cave e torbiere quando la disponibilità ne è sottratta al proprietario del fondo, […] Lo stesso codice, all’art. 823, dice che: I beni che fanno parte del demanio pubblico sono inalienabili e non possono formare oggetto di diritti a favore di terzi, se non nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi che li riguardano. L’obbligo di ripristino dello stato dei luoghi si attiva quando si verificano violazioni delle normative edilizie e ciò comporta la necessità di riportare l’immobile nella sua condizione legittima dal punto di vista urbanistico, rimuovendo gli abusi edilizi. “Occhio Pinocchio, ti tengo sott’occhio. L’ambiente è importante”, disse il grillo parlante! “Canta pure, Grillo mio, come ti pare e piace: ma io so che domani, all’alba, voglio andarmene di qui, perché se rimango qui, avverrà a me quel che avviene a tutti gli altri ragazzi, vale a dire mi manderanno a scuola, e per amore o per forza mi toccherà a studiare; e io, a dirtela in confidenza, di studiare non ne ho punto voglia, e mi diverto più a correre dietro alle farfalle e a salire su per gli alberi a prendere gli uccellini di nido (C. Collodi)”. L’amore per la natura, le cose essenziali della vita, il rispetto per tutto l’ambiente sembra rintracciarsi nelle ultime parole di Pinocchio al Grillo Parlante. Che si voglia o no Carlo Collodi con il suo Pinocchio ha segnato un passaggio epocale che si pone indelebilmente nella nostra storia, appartenenza, cultura. Abusivismo compreso. Chi non conosce non può avere la capacità di scegliere. Ci preoccupiamo di giustificare abusi e condoni agli occhi del mondo e di una società che, non sapendone molto di Leggi, si affida totalmente ai guru di turno ! Non ci preoccupiamo però di tutelare il patrimonio naturale ne di ripristinare lo stato dei luoghi, cosa che appartiene alla Legge. Si piange in caso di un abbattimento. Ma non ci si chiede in che modo si sia arrivati ad ergerlo! L’attenzione all’ambiente, ai maltrattamenti, allo sfruttamento devono essere la missione. Viviamo però in un Paese in cui alla saggezza del buon Grillo parlante si preferisce sovente la smargiassa furbizia del Lucignolo di turno.

di Antimo Puca

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