Alcol problema irrisolto: 3,8 milioni binge-drinkers hanno consumato più di 6 bicchieri in un’unica occasione con 43.148 accessi al Pronto soccorso. Tanti i casi di “abbuffate di alcolici” o di persone che hanno scelto di “bere fino a ubriacarsi”.
Un’Europa più sicura è il tema della nona Settimana di sensibilizzazione sui danni provocati dall’alcol (15-19 novembre 2021) istituita per sollecitare i politici europei ad affrontare il problema. In Italia l’iniziativa è sostenuta dall’Osservatorio nazionale alcol (Ona) dell’Istituto superiore di sanità, Centro Collaborativo dell’Oms per le problematiche alcol-correlate in collaborazione con la Società Italiana di Alcologia (Sia). Il programma per prevenire e ridurre danni e decessi causati dall’alcol è focalizzato su cinque punti (Safer). Per prima cosa bisogna rafforzare le restrizioni sulla disponibilità di alcol e consolidare le misure di prevenzione correlate all’alcol e alla guida di un veicolo. Poi bisogna rispettare i divieti e le restrizioni sulla pubblicità, sulle sponsorizzazioni e sulle promozione. L’ultima cosa ma non certo la meno importante consiste nell’aumentare i prezzi degli alcolici attraverso accise e tasse.
Sono questi gli interventi considerati efficaci dalle Nazioni unite e dall’Oms per far crescere una cultura e un approccio corretto verso il problema. Tutto ciò deve però essere indipendente dalle logiche economiche e dalle interferenze dei produttori (che anche l’Oms considera un ostacolo per il raggiungimento degli obiettivi di salute sostenibile dell’Agenda 2030). Lo scopo di queste iniziative è sollecitare una comunicazione e un efficace intervento istituzionale in grado di contrastare la disinformazione e l’ambiguità di modelli come il “bere responsabile”, impropriamente proposti anche in programmi educativi e scolastici rivolti ai minori su iniziativa delle associazioni dei produttori.

Uno dei punti più delicati riguarda le sponsorizzazioni di eventi musicali, culturali, sportivi e la promozione degli alcolici ai più giovani in eventi come gli happy hour oltre che auspicare il rispetto di norme spesso disapplicate come il divieto di vendita e somministrazione ai minori. Un altro aspetto su cui occorre sensibilizzare i giovani è quello di creare la cultura del non bere quando ci si mette alla guida di veicoli, un problema che rappresenta la prima causa di morte tra i giovani in Italia e in Europa.
Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Alcol (Ona) dell’Istituto superiore di sanità, riportati nell’ultima Relazione al Parlamento e presentati all’Alcohol Prevention Day 2021, il 66,8% (dato riferito al 2019) degli italiani sopra gli 11 anni ha consumato bevande alcoliche. Si tratta di 36 milioni di persone e di questi, più di 11 milioni bevono alcolici ogni giorno (e più di 8 milioni con modalità definite a rischio). Sono 3,8 milioni i binge-drinker che hanno consumato più di 6 bicchieri di bevanda alcolica in un’unica occasione con 43.148 accessi ai Pronto soccorso per disintossicarsi. Sono oltre 670 mila le persone che consumano alcol in maniera dannosa, ma solo 65.387 gli alcoldipendenti presi in carico dai servizi sociali. Sono inoltre preoccupanti le tendenze registrate anche nel 2020 tra i minori e i giovani con una platea di circa 1 milione di consumatori a rischio e/o binge drinker, in aumento dopo il periodo di lockdown causato dall’epidemia COVID-19.
