Il ponte del 2 giugno, con il sole nel Sud Italia. Ma anche e soprattutto le polemiche della campagna elettorale e lo scontro sui candidati impresentabili. Il risultato è stato un crollo dell’affluenza alle urne per le consultazioni regionali: si è fermata, stando alle prime proiezioni, intorno al 50%, contro il 58,6% delle Europee dello scorso anno. Poco dopo le 23:30, quando solo una parte delle sezioni è stata scrutinata, i dati di affluenza alle urne solo del 47,5% in Toscana, 55,8% in Veneto, 50,65% in Liguria, 65,83% in Umbria, 62,07% in Campania e 49,79% nelle Marche. In Puglia l’ultimo dato si riferisce però a poco prima delle 21 ed è fermo al 34,19%. Rispetto alle regionali del 2010 il calo è verticale: in Veneto, cinque anni fa, era andato a votare il 65,06% degli elettori, il Liguria il 61,9%, in Umbria il 65,8%, in Campania il 61,3%. Resta invece più alta, ma comunque inferiore rispetto alle precedenti consultazioni locali, l’affluenza alle urne per le elezioni comunali: alle 23, quando erano noti i dati relativi a circa il 50% dei Comuni coinvolti, si attestava intorno al 64%. Nelle precedenti omologhe il dato superava il 72%. I numeri del Viminale non tengono conto delle comunali in corso in Friuli Venezia Giulia e Sicilia. Nella prima l’affluenza alle amministrative nei dieci Comuni è stata del 60,57%. In Sicilia i seggi saranno aperti anche lunedì dalle 7 alle 15.
DA ilfattoquotidiano.it/