ADDIO ALLE VECCHIE PROVINCE. NAPOLI DAL 2015 CITTA’ METROPOLITANA.

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    Con 260 voti favorevoli, 158 contrari e sette astenuti, la Camera ha dato oggi il via libera al Disegno di lege Delrio che trasforma le Province in enti di secondo livello e istituisce le città metropolitane.

    In attesa che la riforma costituzionale, più volte annunciata, le elimini definitivamente  questa riforma cambia profondamente le caratteristiche delle Province, che diventano enti di secondo livello con tre organi: il Presidente, che sarà il Sindaco del Comune capoluogo; l’Assemblea dei sindaci, che raggrupperà tutti i primi cittadini del circondario; il Consiglio provinciale, che sarà formato da 10 a 16 membri (a seconda della popolazione) scelti tra gli amministratori municipali del territorio. Per nessuno di questi organi è previsto un compenso. Così come non percepiranno alcuna indennità né i 52 presidenti di Provincia che sarebbero scaduti in primavera e né i 21 commissari in carica per effetto della legge di stabilità fino al 30 giugno.

    Il provvedimento dà il via anche alla nascita delle prime 10 Città metropolitane, che dal 1° gennaio 2015 prenderanno il posto delle amministrazioni provinciali. Le Città metropolitane sono Napoli, Milano, Torino, Bari, Bologna, Firenze, Genova, Venezia e Reggio Calabria (che partirà nel 2016). A queste va aggiunta Roma, già inquadrata con l’istituzione di Roma Capitale; in futuro anche Palermo, Messina, Catania, Cagliari e Trieste (l’istituzione deve passare attraverso un provvedimento delle Regioni a statuto speciale in cui ricadono) saranno Città Metropolitane. In totale, alla fine si tratterà di 15 nuove aree territoriali che vanno a sostituire le Province: ricopriranno il territorio della Provincia omonima e le loro competenze saranno più estese di quelle delle amministrazioni provinciali ordinarie. Si occuperanno, infatti, anche di materie che non sono di competenza delle amministrazioni provincilai ordinarie, ossia, la pianificazione territoriale generale – ivi comprese le strutture di comunicazione, le reti di servizi e delle infrastrutture – l’organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito metropolitano, la viabilità e mobilità e lo sviluppo economico.  Le Città Metropolitane saranno guidate da un sindaco metropolitano che, a differenza dei presidenti delle “nuove province” potrà anche essere eletto ma solo “previa” istituzione di una apposita legge. Altrimenti, il Sindaco metropolitano coinciderà con il Sindaco della principale città e non percepirà indennità aggiuntive per l’ulteriore incarico. Altri organi saranno il Consiglio metropolitano, indicato dal sindaco, e la Conferenza metropolitana. Quest’ultima sarà composta dai sindaci dei Comuni appartenenti alla città metropolitana. Il personale delle amministrazioni provinciali, pertanto, confluirà nel nuovo ente territoriale. Il ddl prevede che le Città Metropolitane prenderanno vita a partire dal 1 gennaio 2015.