ABBATTUTO IL LECCIO DI CASALAURO

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Con l’abbattimento del leccio di Casalauro si è conclusa stamattina la telenovela infinita che va avanti da molto tempo.

La storia è cominciata nell’estate del 2009, quando a seguito di alcuni lavori stradali e di scavi realizzati a ridosso dell’albero le radici furono indebolite e in parte recise. A quel punto è iniziata la mobilitazione dei cittadini della zona che hanno raccolto centinaia di firme e presentato diverse istanze alle Istituzioni competenti, l’ultima delle quali alla Prefettura e alla Questura di Napoli, con cui chiedevano di essere rassicurati con una certificazione scritta sulla sicurezza dell’albero. Le richieste dei cittadini furono avvalorate anche dai Vigili del Fuoco che sottolinearono la necessità di una verifica statica per appurare la pericolosità o meno del grosso leccio inclinato. Alla fine del 2013 il Comune ha seguito l’invito dei cittadini e ha disposto una perizia, effettuata con l’utilizzo dell’arbotom, un nuovo tomografo per alberi che evidenzia lo stato interno del legno di un tronco attraverso misurazioni di impulsi sonici.

Nel frattempo per tentare di salvare il leccio, si è mobilitato anche l’agronomo Franco Mattera, il quale ha offerto a titolo gratuito una sua consulenza presentando al Comune una relazione tecnica con indicate le procedure da seguire per metterlo in sicurezza: operare due potature, per un totale di sei metri, per abbassare l’albero e renderlo quindi più stabile.

Ma purtroppo questi interventi non sono stati sufficienti: dai risultati della perizia è, infatti, emersa la necessità di procedere all’abbattimento avvenuto questa mattina. Abbattimento che – ci ha detto l’ingegnere Michele Califano – renderà da oggi i cittadini della zona più sicuri.

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