ABBATTIMENTI. LA PROPOSTA DI LEGGE DI ZINZI E LA “SCHIZOFRENIA” DELLA POLITICA

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Mentre l’ansia da demolizione imminente cresce, nelle famiglie che già si disperano per la presenza delle ruspe fuori casa, i politici sembrano reagire con la solita schizofrenia, ovvero: predispongono una serie di iniziative, anche interessanti, da un punto di vista legislativo, per poi dimenticare di seguirle ed abbandonarsi al “populismo” da manifestazione di piazza, molto spesso contro quelle istituzioni definite inadempienti e da loro stessi rappresentate…

L’ultima iniziativa legislativa in ordine di tempo presentata al parlamento, va avanti a fatica, compiendo passi in avanti da tartaruga.

Ha impiegato quasi 4 mesi la proposta di legge presentata dal leghista casertano onorevole zinzi alla camera, per fissare i tanto invocati criteri per procedere alla demolizione delle case abusive.

La proposta è stata infatti presentata alla camera il 17 ottobre, per essere assegnata alla commissione giustizia della camera “solo” il 6 febbraio.

“Il fenomeno delle demolizioni conseguenti ad abusi edilizi – esordisce nelle premesse lo stesso Zinzi – sta assumendo in alcune regioni d’Italia, come la Campania, il carattere di una vera e propria emergenza sociale. La Campania, infatti, è una regione ad alta densità abitativa che vive una situazione particolarmente delicata a seguito della mancata fruizione, come nel resto d’Italia, del condono edilizio del 2003.

Con l’inserimento dell’articolo 44 bis nel testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia del 2001, vengono proposti sei criteri di priorità cui il pubblico ministero competente deve attenersi. Nell’individuazione delle procedure di demolizione da attivare, il pubblico ministero dovrebbe quindi considerare, nell’ordine, se l’immobile:

rappresenti un pericolo per la pubblica o privata incolumità;

 sia di rilevante impatto ambientale ovvero costruito su area demaniale o in zona soggetta a a vincolo ambientale e paesaggistico o a rischio idrogeologico o a vincolo archeologico o storico-artistico;

sia nella disponibilità di soggetti condannati per reati di associazione mafiosa;

sia adibito ad attività imprenditoriale illecita..

Con l’articolo 2 si prevede una sospensione di dodici mesi delle demolizioni, nelle more di una completa ricognizione da parte dei comuni degli insediamenti abusivi esistenti nel proprio territorio.

Sono decenni che si tenta di dare una sequenza razionale agli abbattimenti da eseguire; ma da altrettanto tempo, la politica non riesce a partorire un provvedimento adeguato, mentre le ruspe arrivano, e la tragedia si compie, sempre per la povera gente…